MILANO – Che sia il classico cesto con i prodotti natalizi o una chiavetta Usb, fino a spingersi al regalo sotto forma di mini soggiorno in una località non troppo lontana, con le feste tornano anche i regali aziendali. O meglio: dovrebbero tornare. Perché il Natale 2012, tra borsellini che si sono svuotati e spending review che ha imposto un tetto anche agli omaggi da e per le pubbliche amministrazioni, rischia in realtà di apparire molto magro.
Le aziende sotto il morso della crisi, cercano, infatti, di tagliare sulle spese considerate superflue. I primi a patirne le conseguenze sono gli artigiani, impegnati con le produzioni di qualità, che soffrono la concorrenza dei gadget cinesi reperibili anche a 1-2 euro.
Va meglio, invece, per un evergreen del dono natalizio: la cioccolata. «Quest’anno –ha detto Martino Oldani, Business Chanel Manager del business regali aziendali presso Nestlè Italia Spa- il trend delle vendite dei regali aziendali Perugina è in linea con quello del 2011. I clienti continuano a voler fare doni, cercando mediamente di investire un valore complessivo pari o leggermente inferiore rispetto all’anno passato. La tendenza è quella di regalare qualcosa di ‘utilè o goloso. Come per esempio le classiche scatole di cioccolatini. Che dia un’immagine più pragmatica all’azienda che fa questo tipo di doni».
«I regali ai propri dipendenti, invece, tendono ad avere un valore leggermente inferiore -spiega ancora Oldani. Mentre per i doni di relazione si preferisce ridurre il numero mantenendo il valore unitario. L’atteggiamento delle aziende sta portando a una certa polarizzazione del fatturato Perugina verso le strenne di valore medio e medio-basso, con un leggero decremento delle scatole di cioccolato con un livello di prezzo ‘premium’, a vantaggio di un incremento delle strenne più basiche, a prezzi più accessibili, mentre si mantengono costanti le confezioni medie».
Insomma, la crisi si fa comunque sentire. Anche in una certa esitazione delle aziende. «Rispetto allo scorso Natale -fa presente Oldani- sempre più aziende hanno confermato il loro ordine in ritardo. Aspettando più tempo possibile. La sensazione è comunque che i prodotti di marca e di prestigio, stiano tenendo meglio. Rispetto a quelli senza marchio. In situazioni di crisi, si preferisce fare un regalo più piccolo ma di sicura qualità. E che fará sempre fare bella figura, anziché affidarsi -conclude- a prodotti meno conosciuti».