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sabato 02 Novembre 2024
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Torna l’incubo roya in centro America: trovato un nuovo ceppo in Honduras

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MILANO – Nuovo allarme roya in America centrale. Il focolaio si troverebbe in Honduras, dove è stato individuato un ceppo di ruggine del caffè, alla quale sarebbero risultate vulnerabili due varietà di arabica in otto dipartimenti produttivi del paese.

In assenza di opportune ed efficaci misure di controllo, la malattia potrebbe incidere sui raccolti del massimo produttore centro americano sin dalla prossima annata.

E propagarsi anche ai paesi vicini. A scanso di allarmismi eccessivi e prematuri è bene precisare che siamo tuttora nel campo delle ipotesi. E che il reale impatto epidemico è ancora tutto da verificare.

Mercati sempre laterali

La borsa di New York registra intanto la terza seduta consecutiva in territorio negativo. In una giornata condizionata, in tutti i mercati, dall’attesa per la pubblicazione dei verbali della riunione Fed di metà marzo, i futures degli arabica sono arretrati di ulteriori 45 punti.

Maggio ha chiuso 137,30 centesimi oscillando all’interno di un range, ancora una volta, molto contenuto.

Calma piatta

Calma piatta anche a Londra. Il contratto principale avanza di 9 dollari chiudendo a 2.153 dollari. Limitata l’attività, che riflette i bassi volumi degli scambi fisici sul mercato.

Cresce la produzione colombiana

Trend sempre positivo per la produzione e l’export della Colombia. Secondo i dati della Federazione nazionale dei produttori di caffè (FNC), la produzione è stata a marzo di 1,02 milioni di sacchi, in crescita dell’8,1% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

La produzione dall’inizio dell’anno solare cresce a 3,6 milioni di sacchi: il 13% in più rispetto al pari periodo 2016.

Nei primi sei mesi dell’annata caffearia (ottobre-marzo), il raccolto è stato di 7,9 milioni di sacchi, pari all’8,7% in più sull’analogo semestre 2015/16.

Infine, la produzione degli ultimi 12 mesi è stata di 14,6 milioni di sacchi, in crescita dell’1,5%.

Export in lieve flessione

L’export di marzo è stato di 1,15 milioni di sacchi o il 5% in più rispetto all’anno scorso.

Nei primi 3 mesi del 2017, gli imbarchi hanno raggiunto i 3,5 milioni di sacchi, con un incremento del 5% sullo stesso trimestre 2016.

L’export degli ultimi 12 mesi è invece in lieve flessione (-1%), a 13 milioni di sacchi.

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