Cambia il rito della colazione e della pausa pranzo, e il resto lo ha fatto lo smartworking. Nel 2013 a Torino si potevano trovare 6838 bar, un numero che oggi si è notevolmente ridotto fino ad arrivare a 5767. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Nicolò Fagone La Zita pubblicato sul quotidiano Il Corriere della Sera.
Il calo dei bar a Torino
TORINO – Nel 2013 in città si contavano 6.838 bar, oggi invece ne sono rimasti 5.767. Ovvero 1.071 imprese in meno. E il picco negativo, in questo caso, si è registrato nel 2021 (-2,9%), due anni dopo la pandemia. Praticamente per ogni bar chiuso si è aperto un nuovo ristorante.
“Le abitudini sono cambiate — commenta Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino — prima era consuetudine recarsi al bar a fare colazione, oggi no. Lo si vede anche per il settore dell’abbigliamento. Le persone preferiscono spendere per una cena fuori, o per farsi un viaggio di 3-4 giorni, risparmiando sul resto. E anche il mondo degli uffici sta cambiando. In centro se ne contano sempre meno, e parte di chi rimane utilizza lo smartworking. I bar oggi per resistere devono puntare sull’artigianalità, mettendo la loro impronta su quello che offrono, non c’è più nulla di scontato”.