Torino rende omaggio ad Armando Testa, uno dei suoi “grandi” che non ha avuto bisogno di far parte del sistema per diventare il più grande pubblicitario italiano.
A ricordarlo, d’ora in poi, sarà anche una grande scultura realizzata davanti alla storica stazione ferroviaria di Porta Susa: una sfera che sormonta una mezza sfera, nota al grande pubblico per essere stata l’immagine del Punt e Mes ma, in realtà, nata autonomamente come creazione di Testa nel 1959. Ed il monumento si intitola appunto “Sintesi 59”.
Una scultura collocata di fronte ad una stazione dismessa ed al palazzo Rai abbandonato, tuttavia l’opera guarda al futuro. Perché nei pressi sorge la nuova stazione ferroviaria ma, soprattutto, perché è l’agenzia pubblicitaria creata da Armando Testa a guardare al futuro.
L’azienda, guidata ora dal figlio Marco Testa, ha aperto nel tempo sedi a Milano, Roma ed ora a Los Angeles, «ma il cuore pulsante – assicura il figlio del fondatore – è rimasto a Torino».
Non a caso la pubblicità del Punt e Mes utilizzava il piemontese come veicolo di trasmissione di un’emozione. Perché Armando era torinese e si sentiva strettamente legato alla sua città. Dove ora lavorano 250 addetti su un totale di oltre 400. «Una fucina di talenti straordinari», l’ha definita il sindaco di Torino, Piero Fassino.
E le campagne pubblicitarie di successo sono la dimostrazione più evidente di un talento che Armando Testa è riuscito a trasmettere al figlio ed ai collaboratori.
Passando dalla dimensione locale a quella internazionale, dalle campagne per i grandi marchi piemontesi ed allo stesso tempo internazionali come Lavazza sino a quelle in tutta Europa e poi negli Stati Uniti per rilanciare l’immagine di Chiquita.
Seguendo quello che, per Marco Testa, rappresenta uno dei grandi insegnamenti del padre: «Bisogna avere i piedi ben ancorati a terra perché così si è liberi di avere la testa tra le nuvole per poter inventare cose originali».
