L’Antico Caffè di Torino in piazza Bodoni offre l’espresso a 80 centesimi dal 2008 e non accenna a cambiare il prezzo. “Stesso prezzo di 15 anni fa. Riesco a farlo perché acquisto direttamente io la miscela” rivela il titolare dell’esercizio Domenico Longo al Corriere della Sera. Leggiamo di seguito la sua storia grazie alla prima parte dell’intervista di Teresa Cioffi pubblicata sul Corriere.
La storia del bar di Torino che offre il caffè a 80 centesimi
TORINO – Ottanta centesimi per la tazzina al banco, Antico Caffè in controtendenza: “E non abbiamo nessuna intenzione di aumentare”. In una Torino dove il caffè costa sempre di più, ci sono luoghi dove tempo e prezzi sembrano essersi fermati. Almeno per quanto riguarda la tazzina al banco: 80 centesimi all’Antico Caffè, cifra fissa dal 2008. Una realtà che si muove in controtendenza rispetto al resto dei bar torinesi, che di anno in anno hanno dovuto aumentare i prezzi in seguito ad un incremento dei costi.
“Io mi sono rifiutato di portare la tazzina anche solo a un euro” spiega Domenico Longo, titolare del bar in piazza Bodoni.
In una vita precedente era odontotecnico, poi nel 2005 è arrivata la proposta di un amico: “Perché non apriamo un bar?”. È andata così, anche se dopo poco tempo il socio ha fatto un passo indietro e Longo ha preso in mano l’intera gestione. “Rispondevo ai medici che mi chiamavano sul telefono del bar, spiegando che avevo deciso di cambiare”.
Difficoltà iniziali?
“Tante, già allora ho dovuto confrontarmi con gli aumenti del settore, che arrivavano puntuali tramite le richieste dei fornitori. Chiedevano sempre di più per il caffè, la manutenzione della macchina o le insegne.
Costava tutto sempre troppo, non avrei potuto andare avanti a quei prezzi. Così ho deciso di arrangiarmi, di fare tutto da me. In questo modo posso mantenere invariato il prezzo al banco, fisso a 80 centesimi”.
Come?
“Acquistando direttamente io il caffè. Gli aumenti ci sono stati, ma niente a confronto con i rincari sulla miscela che mi avrebbero proposto i fornitori. Si tratta di una modalità più economica per me e per i miei clienti, che possono gustare il caffè al banco allo stesso prezzo di 15 anni fa.
Soprattutto, è un modo che mi permette di sopravvivere. Chi gestisce un locale sta attraversando un periodo difficile, io ho dovuto eliminare tutto il superfluo”.
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