Burocrazia e vecchie regole frenano nel capoluogo piemontese il trend internazionale dei locali con affaccio skyline. Ammirare il tramonto in compagnia di un buon drink è quasi impossibile a Torino. Tuttavia, Palazzo Civico annuncia una possibile svolta e un rilancio dei rooftop bar. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Paolo Coccorese per Il Corriere della Sera.
I rooftop bar a Torino
TORINO – Cercare rifugio sulle terrazze panoramiche all’ora dell’aperitivo è oramai una tendenza in tutte le grandi città. Da New York a Barcellona, da Londra a Milano, non c’è niente di più glamour che sorseggiare un cocktail in compagnia dello skyline metropolitano. Un brindisi guardando tutti dall’alto che a Torino è vietato. Per via di quello che l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni definisce un “combinato disposto” tra le autorizzazioni commerciali e i vincoli del Piano Regolatore.
“Norme obsolete che vogliamo cambiare — spiega —. Anche perché non c’è una reale contrarietà a questo tipo di progetti”. Facendo così sperare chi non vede l’ora di sedersi a un bar “affacciato” sulla Mole Antonelliana.
Rooftop: dove ci si affaccia già in città
Ammirare il tramonto in compagnia di un buon drink è quasi impossibile a Torino. Per farlo, la scelta (quasi) obbligata è salire all’ultimo piano di Green Pea per sedersi intorno al bancone di Otium Rooftop. Il ristorante e il lounge bar aperto da Oscar Farinetti sul tetto (con l’erba inglese e la piscina) del suo “mall del sostenibile” sono uno dei pochi posti dove trascorrere una serata “da vertigini”.
Gli altri sono La Pista, all’ultimo piano del Lingotto, e Piano 35, la cucina da una stella Michelin a 167,25 metri di altezza nella “serra” sulla punta del grattacielo di Intesa SanPaolo.
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