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Torino, Fiorfood ha un anno: serviti 212 mila tra espressi e cappuccini

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TORINO – Fiorfood, l’innovativo concept store di Nova Coop nel cuore di Torino, ha compiuto il suo primo anno di vita.

Ed è stato un anno intenso, durante il quale si sono svolti 90 eventi all’interno della struttura, sono stati battuti 420 mila scontrini, sono stati serviti 212 mila tra caffè e cappuccini. Si sono anche registrati 35 mila euro di prodotti non venduti e ancora commestibili, tutti devoluti in beneficenza, mentre il ristorante ha dichiarato un totale di circa 200 mila coperti.

Ma, soprattutto, un anno in cui Fiorfood ha mostrato un nuovo modo di fare la spesa, coniugando anime diverse all’interno dei propri 1300 metri quadri disposti su tre piani. Accanto al Fiorshop, il negozio con più di 2500 prodotti Coop di alta qualità, hanno preso vita il caffè Fiorfiore, il Bistrot, il Ristorante, guidato dallo chef Gianni Spegis, affiancato dall’esperienza stellata degli chef Giovanni Grasso e Igor Macchia del rinomato Ristorante La Credenza di San Maurizio Canavese, la libreria e il reparto enoteca. Il tutto sotto le eleganti volte della storica Galleria San Federico, uno dei simboli del capoluogo piemontese.

Fiorfood è stato concepito non solo come punto di riferimento commerciale, ma come centro di aggregazione e incontro culturale e sociale – Ha spiegato Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop – E’ uno dei tasselli più importanti del nostro piano strategico 2015-2020, che tra gli obiettivi principali ha l’innovazione. Abbiamo iniziato con Fiorfood, ma tra il 2017 e il 2018 ci saranno altre novità, come ad esempio la possibilità di fare la spesa online e di riceverla comodamente a casa o ritirarla in macchina presso appositi sportelli, che saranno posizionati accanto agli ipermercati esistenti o completamente autonomi. Il primo di questi “drive” sarà a Torino. Il 7 dicembre, invece, presenteremo ufficialmente la società Nuova Aeg e le nostre offerte per il mercato luce e gas”.

“L’obiettivo era quello di far conoscere maggiormente il brand e i suoi prodotti a tutti i consumatori attraverso una presenza nel centro storico di Torino che avesse un format adatto al suo contesto prestigioso e aulico – racconta Giorgio Agosto, capo progetto Fiorfood. – Fiorfood più che un supermercato è un concept store. L’idea era di dare ai clienti non solo la possibilità di acquistare, ma vivere un’esperienza completa, provando direttamente l’eccellenza di alcune linee e abbinando a prodotti di qualità una cucina di qualità. Parallelamente volevamo valorizzare i produttori del territorio, dando loro l’occasione di una vetrina centrale che da soli non avrebbero potuto avere”.

“Il primo anno di Fiorfood – conferma lo chef Giovanni Grasso – è stato un periodo molto intenso e una scommessa da vincere. Oggi, con soddisfazione possiamo dire che chi viene a Fiorfood riconosce un luogo, respira un’atmosfera e soprattutto percepisce l’anima di questo posto”.

Le vendite superano del 20% analoghe iniziative

“Nel complesso siamo molto soddisfatti – conclude Paolo Clerici, direttore Fiorfood – L’area ristorazione raggiunge a pranzo 300 coperti e i risultati dell’area vendite, confrontando i dati Nielsen sulla grande distribuzione, superano di oltre il 20% la media di analoghe strutture nel centro di Torino. L’obiettivo di pareggio era in tre anni, ma continuando così potremmo arrivarci in due anche per la creazione di valore”.

Stefano Bosco

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