Nazanin Majidi, iraniana venuta in Italia per studiare all’Accademia delle Belle Arti di Torino, non ha mai lavorato nel mondo dell’arte. Pasticciera e cuoca autodidatta, dopo anni tra home restaurant e dark kitchen, ha finalmente aperto il suo posto: NUN, la prima pasticceria persiana in Italia. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Vivian Petrini per il portale d’informazione Cibo Today.
L’apertura di NUN a Torino
TORINO – Torino si conferma ancora una volta la culla di progetti innovativi e multiculturali, dove sapori e tradizioni da tutto il mondo trovano casa. Tra le novità più interessanti spiccano street food palestinese La Terrasanta, Tuttofabrodo dedicato ai ravioli asiatici e il sorprendente ristorante turco Kadeh. Tra le sue vie, dove si mescolano una fortissima tradizione e avanguardia, nasce un nuovo progetto che unisce artigianato e sapori lontani: si tratta di NUN, la prima pasticceria persiana in Italia.
Il nome, che in persiano significa “pane”, porta con sé un significato profondo, nonostante il pane qui non venga preparato. “Una volta non esistevano i dolci: il pane era la base di tutto. Poi, con l’aggiunta di zucchero, miele e spezie, sono nati i primi dessert. Per me, il dolce è un’evoluzione del pane”, spiega Nazanin Majidi a Cibo Today, pasticciera autodidatta e fondatrice di questo indirizzo unico nel suo genere, inaugurata a dicembre 2024.
Il viaggio di Nazanin: dall’Iran all’Italia
Classe 1986, Nazanin arriva a Torino nel 2011, inseguendo il sogno di studiare arte all’Accademia. “Avevo già una laurea in Iran, ma volevo continuare i miei studi in Italia. Era un sogno d’infanzia: studiare nella patria dell’arte”. Dopo aver completato gli studi nel 2015, Nazanin decide però di dedicarsi a un’altra passione che la accompagna da sempre: la pasticceria. “Ho ereditato l’amore per i dolci da mia madre e da mia zia, che a casa facevano meraviglie. Per me era magico vedere come da zucchero e farina potessero nascere cose così buone. Ho iniziato a cucinare da bambina con il libretto di ricette di mia zia, di cui poi mi ha regalato una copia”.
Trasferitasi in Italia, Nazanin ha continuato a preparare dolci per amici e familiari, finché i complimenti e l’entusiasmo non l’hanno spinta a trasformare questa passione in un lavoro.
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