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venerdì 22 Novembre 2024
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Filiera Horeca: «Ridurre il canone in proporzione al calo di fatturato subito nel 2020»

Alla riunione massese, effettuata nel pieno rispetto delle normative, erano presenti moltissimi ristoratori della zona e i rappresentanti delle istituzioni del territorio. Per la regione Toscana, il consigliere Giacomo Bugliani, per il comune di Carrara, Daniele Del Nero, presidente della commissione Bilancio, mentre Montignoso è stata rappresentata dall'Assessore alle attività produttive Elena Petracci e Massa era presente con il vice sindaco Andrea Cella, l'assessore al commercio Balloni e Alessandro Amorese

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MASSA – Tni Italia, la sezione Toscana del gruppo, si è incontrata per la prima volta in un ristorante di Massa, con la filiera dell’horeca: 40mila iscritti hanno aderito a questa organizzazione in seguito alla sua creazione dopo il primo lockdown e si sono riuniti in questa occasione, per discutere del contesto attuale in cui versa il settore. Leggiamo i dettagli dall’articolo di Donatella Beneventi su lagazzettadimassaecarrara.it.

Tni Italia dà voce ai ristoratori

Si è svolta al ristorante “Il Baraccone” a Massa, il primo incontro del gruppo Tni Italia, sezione Toscana, che per la prima volta ha riunito la filiera horca (hospitality, restaurant & catering) che in tutta Italia raccoglie 40 mila iscritti e che è nata a seguito del primo lockdown, quando, le stringenti misure anti-Covid, hanno penalizzato oltremodo la ristorazione e il mondo della ricettività, con enormi danni ai conti economici delle aziende, con ripercussioni anche sull’occupazione e sulla tenuta delle stesse.

Il portavoce del gruppo è Pasquale Naccari, ristoratore fiorentino e presidente di Ristoratori Toscana. Il gruppo si è distinto negli ultimi tempi per manifestazioni eclatanti, volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche della filiera e per sollecitare le amministrazioni, a vario livello, sulla necessità di correre ai ripari e le recenti misure emanate dal governo Draghi, hanno amplificato il senso di precarietà e di abbandono da parte della categoria.

Alla riunione massese, effettuata nel pieno rispetto delle normative, erano presenti moltissimi ristoratori della zona e i rappresentanti delle istituzioni del territorio

Per la regione Toscana, il consigliere Giacomo Bugliani, per il comune di Carrara, Daniele Del Nero, presidente della commissione Bilancio, mentre Montignoso è stata rappresentata dall’Assessore alle attività produttive Elena Petracci e Massa era presente con il vice sindaco Andrea Cella, l’assessore al commercio Balloni e Alessandro Amorese.

Alessandro Costa, portavoce del gruppo per la provincia apuana, ha salutato l’assemblea, sottolineando l’eccezionalità dell’evento, dove per la prima volta imprenditori della ristorazione e amministratori , si sono dati appuntamento per discutere “senza rete” del dramma economico e umano che sta vivendo il settore ,cercando di portare proposte e ricevere risposte, possibilmente, su ciò che un comune può fare di sua iniziativa, laddove uno Stato impone e non dialoga : “Sono molto colpito da questo senso di unità, che per questo territorio è insolito: siamo molto divisi, ma questo gruppo vuole riunire tutti e più siamo, più la nostra voce avrà un peso”.

Il confronto si è basato su un documento redatto dal gruppo Tni Italia

In cui si menzionano nello specifico i punti di interesse: le voci di maggiore interesse hanno riguardato le tasse come TARi, COSAP e TOSAP, autentiche mannaie sulla salute economica delle aziende, che non avendo fatturato per le chiusure, si ritrovano a dover sborsare le tasse comunali sui rifiuti, che non hanno prodotto.

Il gruppo Tni Italia ha richiesto la riduzione del canone in proporzione al calo di fatturato certificato da bilancio 2020 rispetto al bilancio 2019, nel caso di società di capitali, mentre per le altre aziende attraverso il calo dei corrispettivi: a questo hanno risposto gli esponenti dei vari comuni, che hanno tutti concordato che si può agire solo sulle quote variabili dell’imposta e non su quello fisso, che non dipende dalle responsabilità comunali.

Daniele Del Nero, in particolare, ha fatto presente che la Tari presenta delle rigidità nella sua stessa concezione e un comune è relativamente libero, mentre Andrea Cella ha portato l’esempio del suo comune che ha emesso un bando aperto a tutti i codici Ateco, legato ai giorni di chiusura delle attività e sempre sul criterio dell’aliquota variabile: il bando ha permesso ad alcune aziende di beneficiare di un sostanzioso contributo , altre, più limitato, ma, a detta del vice sindaco, con un criterio di equità.

Al di là delle varie iniziative comunali, che sono state elencate come report di lavoro, è stata palpabile la tensione fra l’uditorio

Alcuni interventi hanno colpito al cuore del disagio, con un sentimento comune di delusione nei confronti delle associazioni di categoria “ufficiali”, ree, a detta di molti, di aver fatto solo politica e poca attività sindacale, non solo, ma di non aver stabilito una comunicazione efficace fra gli imprenditori del settori e le pubbliche amministrazioni, per cui, per esempio, i bandi di contributi a fondo perduto sono stati recepiti da pochi: quindi la parola comunicazione l’ha fatta da padrone, con un mea culpa anche da parte degli amministratori ,che hanno ammesso questa deficienza nel sistema.

Fra gli interventi più appassionati, quello di Dino Ricci, massese di origine e proprietario di un servizio catering, che ha discusso animatamente con le istituzioni presenti, ponendo l’accento sul fatto che come categoria , hanno bisogno delle risposte dai Comuni che sono i tramiti più vicini e che “Non esiste che un comune non possa fare nulla, noi le risposte le vogliamo e le otterremo” e poi quello di Diego Crocetti, unico rappresentante di Carrara alla riunione , che ha rivolto precise domande al rappresentante del comune di Carrara, in particolare, l’annosa questione sulla “povertà” della città, che incassa una tassa marmi ,unico comune della Toscana ad avere un’entrata extra di questo tenore, e che non ha mai fondi sufficienti per far fronte ad urgenze come quella che si sta vivendo: Daniele Del Nero, in merito a questo, ha apprezzato l’intervento, facendo presente che, gran parte del gettito derivante dalla tassa marmi, serve a coprire i costi del sociale, molto impegnato nel settore, considerato che la composizione demografica del comune , vede un numero molto alto di persone che necessitano di intervento di supporto economico, già pesante in situazioni di normalità e aggravato dalla pandemia, più la spesa “fissa” del pagamento per la Strada dei Marmi, la monumentale infrastruttura che permette il passaggio dei camion delle aziende di commercio marmo , evitando il transito dal centro, opera , il cui mutuo scade nel 2044, per cui si deve ricorrere al prelievo dalla Tassa nello specifico.

La parola poi è stata data a Stefano Vecciani, responsabile e coordinatore di Tni

Che oltre a sollecitare le adesioni al gruppo, che ha come fine quello di supportare tutta la categoria, sia con manifestazioni di sensibilizzazione e protesta, sia come attività sindacale “Laddove le associazioni di categoria e i sindacati nazionali hanno sbagliato – afferma – disinteressandosi completamente alle nostre istanze”, ha portato come oggetto di discussione l’eliminazione della componente tassazione dalle bollette del servizio idrico integrato per tutto il 2021 e una riflessione sulle licenze, depauperate di ogni valore economico dalla legge Bersani, per cui si chiede di integrare attraverso il piano del commercio o apposite ordinanze, il contingentamento delle licenze per disincentivare l’apertura di nuove attività fino al 31 dicembre 2023, soprattutto ” perché durante la crisi- dice- molte imprese chiuderanno e riteniamo che sia opportuno vietare subentri di licenza anche per limitare fenomeni di fraudolenti cambi di gestione”.A conclusione della lunga riunione, la promessa è quella di rivedersi fra circa un mese per verificare le azioni intraprese dalle amministrazioni e valutare la situazione.

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