MILANO – Tinaba non ha brevetti, ma sfrutta il blockchain. Tinaba (This Is Not A BAnk) è la startup italiana dedicata ai pagamenti mobili. A costo zero anche per gli esercenti
Gli m-Payments sono sempre più sugli scudi. Nel settore dei pagamenti mobili arriva l’app Tinaba che azzera i costi anche per gli esercenti. Tinaba (This Is Not A BAnk) è la startup italiana dedicata ai pagamenti mobili. Fra i servizi innovativi spicca un sistema di trasferimento del denaro e un sistema geo-referenziato per il crowdfunding.
Il Fintech è al centro della scena. Le apps di micro pagamenti sfruttano il Peer-to-peer (P2p) per sfidare le banche tradizionali e i gestori delle carte di credito.
“Dal luglio 2010 l’Ise mobile pay index ha guadagnato il 181%, lo Stoxx Europe 600 Banks ha perso il 34%” spiega Matteo Arpe. Il banchiere che, attraverso Sator, ha lanciato Tinaba e vuole conquistare il mercato, azzerando i costi di transazione anche per gli esercenti.
Tinaba non ha brevetti, ma sfrutta il blockchain: l’investimento parte da 15 milioni di euro, ma salirà di una cifra identica. Un giorno usciremo di casa solo con lo smartphone, lasciando a casa sia il contante che le carte di credito.
Ai merchant, compresi i piccoli e piccolissimi esercizi commerciali, il servizio è gratuito e permette di promuovere l’attività, attivando le funzioni di relazione con la clientela.
Altri servizi compresi sono: il sistema geo-referenziato per il crowdfunding, i servizi dedicati non solo al rapporto genitori-figli (paghetta, conti condivisi, risparmio per obiettivi, help me eccetera), ma anche alle scuole e ad altre comunità; social lending ed il microcredito; servizi bancari di investimento e di finanziamento degli istituti di credito partner.
Mercato da 720 miliardi di dollari
Il mercato dei pagamenti mobili è stimato da IDC a quota 1 trilione di dollari nel 2017. I pagamenti mobili, secondo Gartner, rappresentano un mercato globale da 720 miliardi di dollari di valore dal 2017. In crescita rispetto ai 235 miliardi di dollari dell’anno scorso.