giovedì 26 Dicembre 2024
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Nel primo bar robotico d’Italia, a Milano, in media 80 cocktail all’ora

Su una terrazza con vista vertiginosa sulle guglie del Duomo il barman sceglie le dosi dalle bottiglie, prende il ghiaccio, shakera; aggiunge il limone e versa il cocktail nel bicchiere. È un vero professionista e non sbaglia un colpo. Non va in ferie, non fa giorni di malattia; non si assenta per la pausa caffè e non si lamenta mai per il superlavoro

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MILANO – Non poteva non essere il capoluogo lombardo a fare da apripista per il primo bar robotico d’Italia. Altro che Starbucks: al The View, il caffè te lo prepara e serve un braccio tecnologico. La tazzina d’espresso, costerà sempre un euro? Il servizio smart si aziona su due bracci meccanici in grado di miscelare e poi offrire qualsiasi ricetta nel giro di pochi secondi (comprese quelle a base caffè). Agita, mescola, coordinato quasi come un essere umano…solo che è capace di maneggiare oltre 150 bottiglie di liquori. Leggiamo di questo posto avanguardistico da ilfattoquotidiano.it, dall’articolo di Simona Griggio.

The View, la svolta verso il servizio fantascientifico

Su una terrazza con vista vertiginosa sulle guglie del Duomo il barman sceglie le dosi dalle bottiglie, prende il ghiaccio, shakera; aggiunge il limone e versa il cocktail nel bicchiere. È un vero professionista e non sbaglia un colpo. Non va in ferie, non fa giorni di malattia; non si assenta per la pausa caffè e non si lamenta mai per il superlavoro.

Ha due braccia e dita di metallo, non è umano: è un androide

Istruito e programmato per affrontare ogni passaggio dell’arte del bere. Il The View di Makr Shakr Rooftop ripropone una formula che ha debuttato anche a Los Angeles e a Londra. Si accede dall’ingresso di via Silvio Pellico 2.

Poi si sale al quinto piano con un ascensore tutto trasparente, si approda a questa terrazza con vista mozzafiato. Difficile negare che l’altra attrazione sia lui: il sistema robotico voluto e progettato dall’ingegnere e architetto Carlo Ratti. Professore e direttore del Senseable City Lab del Mit di Boston sin dal 2014.

Al The View, l’ordinazione si fa attraverso una app da scaricare sul cellulare all’ingresso

Si può scegliere uno dei tanti standard, ma anche personalizzare gli ingredienti. Parte l’ordinazione: una dopo l’altra, le due braccia meccaniche mixano e shackerano, al ritmo di 80 cocktail all’ora. Un ritmo insostenibile anche per il più coriaceo barman in carne e ossa.

Parte dello spettacolo, e dell’attrazione, è proprio seguire i movimenti di questi due artigli che si muovono in perfetta sequenza per poi riempire il bicchiere, pronto per essere servito al tavolo. Un piccolo show apprezzato anche dai turisti. Tutto in autonomia? La mano umana c’è sempre, tanto che in questa fase c’è un ingegnere, appartato in un tavolo con tablet davanti, a controllare che tutto fili liscio.

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