MILANO – The Coffee, la catena di caffetterie specialty brasiliana ispirata all’estetica minimalista nipponica (non a caso l’insegna con il logo recita ザ・コーヒー, ovvero caffè in caratteri giapponesi katakana) fondata nel 2018 con 250 punti vendita in tutto il mondo, ha aperto per la prima volta a Milano a pochi passi dalla stazione di Porta Venezia in viale Piave al numero civico 20.
Per saperne di più sul progetto abbiamo intervistato Esther Rosales e Giancarlo Lucas che hanno portato il franchising in Italia.
Qual è il concept dietro The Coffee? Perché unire la cultura brasiliana con quella giapponese?
Esther Rosales spiega: “La catena di caffetterie è nata in Brasile nel 2018 da tre fratelli brasiliani Carlos, Alexander e Luis Frentonani accumunati da una grande passione per il Giappone. Il concept richiama le classiche caffetterie giapponesi con una grande attenzione al design minimal.
Vogliamo offrire un’ambiente piacevole e pulito focalizzandoci sulla qualità del prodotto per erogare il miglior caffè possibile. Abbiamo pensato tutto nei minimi dettagli: dai migliori chicchi fino alla precisione garantita dalla macchina La Marzocco Linea PB”.

Giancarlo Lucas aggiunge: “Tutto ciò contribuisce a mettere la customer experience al primo posto in linea con la filosofia giapponese. Un altro aspetto importante del locale è l’utilizzo della tecnologia: si ordina tramite un tablet in maniera tale da rendere il tutto fluido e scorrevole sin dal momento della consultazione del menù.
The Coffee può vantare 250 punti vendita in tutto il mondo. In Europa ce ne sono quasi 40. Solo a Parigi ci sono 11 unità”.
Perché avete scelto l’Italia?
Rosales racconta: “Siamo brasiliani ma abitavamo in Portogallo. L’idea iniziale era perciò aprire lì ma con il tempo abbiamo cambiato direzione. Ci siamo chiesti quale fosse veramente il luogo ideale per gettare le fondamenta della nostra caffetteria e magari, in seguito, aprire anche altri punti vendita.
Con un po’ di ricerca, Milano si è rivelata la cornice ideale per provare la nostra avventura a tema specialty coffee considerando che questi tipi di locale non sono ben presenti qui, ovviamente in paragone alle altre città internazionali in Europa.

Inoltre a Milano si respira un clima di costante innovazione e crescita che ci ha subito attirati. Anche la cultura giapponese qui sembra godere di una forte popolarità. In più vivere in Italia è sempre stato un nostro desiderio.
Questa è stata perciò una combinazione perfetta che ha unito ambizione professionale e desiderio personale”.
Quali sono le prime impressioni dall’apertura?
Lucas riflette: “Da un punto di vista professionale la vita a Milano è ottima: ci sono molte opportunità. Tuttavia è anche un ambiente impegnativo. C’è tanta burocrazia e i costi sono elevati. Non è decisamente un contesto semplice.
La business culture milanese risulta, secondo la nostra esperienza, diversa dalle altre con un ritmo più lento e meno internazionale a differenza di Parigi e Londra. Però è una grande sfida che abbiamo accolto con piacere e che sta donando molte soddisfazioni”.
In futuro avete intenzione di aprire altre caffetterie a Milano?
“Si, abbiamo in progetto di aprire altri punti vendita qui. Prima però la nostra priorità è concentrarci sulla qualità di questo store e renderlo il miglior possibile per noi, i nostri clienti e il nostro personale.
Una volta raggiunta la piena maturità professionale in questa caffetteria, apriremo anche altri punti vendita. Siamo già ad un buon punto: in questi tre mesi dall’apertura abbiamo imparato molto”.
Il menù pone una grande attenzione al caffè e allo specialty
Lucas spiega: “La nostra offerta prevede diversi tipi di caffè. La proposta tradizionale purista che comprende cappuccino, espresso e macchiato; i filtrati, una bevanda pura con un sapore contraddistinto disponibili in due metodi d’estrazione: Il v60 e il chemex. Abbiamo inoltre tre miscele differenti: il caffè brasiliano white bag con chicchi entry level, il black e il craft.
Quest’ultimi sono micro lot e single origin che cambiano sempre. La miscela craft di oggi viene da El Salvador mentre la versione black viene dal Rwanda. Si tratta di specialty coffee con punteggi elevati e di grande qualità. Il nostro espresso è sempre con il caffè brasiliano.
In più abbiamo differenti proposte che variano dal gelato, al frappè fino a passare alla matcha cerimoniale nel vero spirito della tradizione giapponese che facciamo al momento sia in versione fredda che calda”.
Per quanto riguarda l’offerta pasticceria di The Coffee?
Rosales precisa: “Offriamo principalmente brioche, pain au chocolait, cookie e diversi tipi di torta come la carrot cake che gode di un grande successo. La proposta dei dolci, completamente differente e unica dal resto delle caffetterie di Milano, è di produzione di Kintal con cui siamo partner. Ad esempio i nostri cookie sono fatti con cioccolato bianco, tradizionale o caramello salato.

Siamo nel terzo mese dall’apertura perciò abbiamo ancora molto tempo per sperimentare con la proposta food. Il menù è quindi in costante aggiornamento. Inoltre abbiamo introdotto da poco il brigadeiro, dolce tradizionale brasiliano che consiste in piccole sfere a base di cioccolato”.
Come sono i prezzi? A quale target di clienti mira la caffetteria?
“Miriamo ad una clientela giovane e internazionale. Ovviamente i nostri prezzi non sono quelli di una caffetteria tradizionale poiché poniamo una grande attenzione alla materia prima, alla qualità e alla preparazione della bevanda che risulta sempre di prim’ordine. Ma comunque il listino prezzi è adeguato a ciò che offriamo ed è simile a quello dei nostri concorrenti”.
Un espresso, ad esempio, costa 1,80 euro mentre un americano 3 euro”.
Ma c’è di più: The Coffee offre anche la possibilità di acquistare prodotti merchandise originali.
“Assolutamente. Vendiamo prodotti come tumbler, bag, ombrelli e tazze marca The Coffee. Inoltre proponiamo le nostre miscele, white, craft e black, da 1 chilo o da 250 grammi, macinato o in chicchi.
Le miscele dei nostri store in Europa sono prodotte da una torrefazione in Portogallo mentre gli altri punti vendita nel resto del mondo si riforniscono da un’azienda in Brasile”.