MILANO – Terremoto nel commercio mondiale del caffè: Mercon Coffee Group, uno dei massimi trader planetari, ha dichiarato fallimento nello stato di New York, ricorrendo al Chapter 11 della legge fallimentare statunitense, una sorta di amministrazione controllata.
Il gruppo ha sede in Olanda ed è presente in oltre 60 paesi in tutto il mondo. La decisione si è resa necessaria in ragione del degradarsi delle condizioni finanziarie e operative.
La situazione è emersa in tutta la sua gravità a metà della settimana scorsa, dopo la notizia dell’improvvisa chiusura di Cisa Exportadora, società controllata da Mercon, nonché uno dei principali esportatori di caffè del Nicaragua.
“Negli ultimi tre anni, le interruzioni logistiche dovute alla pandemia, unite agli effetti delle gelate e della siccità in Brasile, all’elevata volatilità dei prezzi e alla rapida ascesa dei tassi di interesse hanno determinato, tutte insieme, un contesto operativo eccezionalmente sfidante per Mercon” si legge in una lettera a firma del ceo Oscar Sevilla.
“Sfortunatamente, i fattori macroeconomici ai quali Mercon ha dovuto fare fronte sono persistiti più a lungo del previsto e i finanziatori hanno scelto di non prorogare ulteriormente la durata dei crediti, con l’effetto di ridurre significativamente la liquidità.
Conseguentemente, la società non dispone più dei mezzi finanziari necessari per proseguire la sua attività.
Dopo aver valutato tutte le opzioni, il consiglio direttivo ha deciso di richiedere il Chapter 11, secondo il Codice del fallimento degli Stati Uniti, quale migliore alternativa per salvaguardare il patrimonio societario”.
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