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martedì 10 Settembre 2024
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Terra Madre Salone del Gusto per la giustizia come pilastro della sovranità alimentare

Mentre la crisi climatica colpisce progressivamente la sicurezza alimentare e l'agricoltura, sono necessari importanti investimenti in adattamento e resilienza, nonché un meccanismo di ridistribuzione globale per aiutare i paesi più poveri ad adattarsi al cambiamento climatico

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TORINO – Terra Madre Salone del Gusto 2024 , che si terrà dal 26 al 30 settembre al Parco Dora di Torino, mobiliterà le energie dei delegati e degli attivisti di Slow Food, che si riuniranno da oltre 120 Paesi con l’obiettivo di trasformare il sistema alimentare. Slow Food ha individuato cinque parole chiave che orienteranno il dibattito sulle soluzioni alla crisi climatica e del sistema alimentare: diversità, comunità, sinergia, giustizia e conoscenza.

Il tema della giustizia

Oltre 3,5 miliardi di persone sono già direttamente minacciate dalle conseguenze della crisi climatica, affermano gli scienziati. Queste persone sono spesso gli abitanti più vulnerabili dei paesi più poveri.

La triste ironia è che questi sono anche i paesi che contribuiscono meno alle emissioni di gas serra: solo l’1% della popolazione del nostro pianeta (i suoi 63 milioni di abitanti più ricchi) ha emesso nell’atmosfera il doppio di CO2 rispetto ai 3 miliardi di persone più povere della Terra.

Mentre la crisi climatica colpisce progressivamente la sicurezza alimentare e l’agricoltura, sono necessari importanti investimenti in adattamento e resilienza, nonché un meccanismo di ridistribuzione globale per aiutare i paesi più poveri ad adattarsi al cambiamento climatico.

I popoli indigeni sono anche tra i più colpiti dalla crisi ambientale e climatica, poiché lottano per sopravvivere sotto la pressione di grandi aziende e governi che vogliono sfruttare intensamente le risorse delle loro terre.

Le comunità indigene sono in prima linea nell’invasione territoriale, nell’erosione culturale e nell’emarginazione economica. Rappresentano solo il 5-6% della popolazione mondiale, ma le loro terre natie e i loro territori contengono l’80% della biodiversità mondiale. La giustizia sociale e ambientale, quando presente, garantisce che i popoli indigeni possano continuare a essere i custodi della loro terra e mantenere la biodiversità attraverso pratiche agricole tradizionali e sostenibili.

Garantire un cibo buono, pulito e giusto per tutti è uno degli obiettivi principali di Slow Food. In questo contesto, “giustizia” si riferisce a tutti i diritti che devono essere garantiti a diversi livelli, come il diritto alla gestione delle risorse, il diritto a un lavoro dignitoso, il diritto degli agricoltori a non essere sfruttati e il diritto ad ambienti alimentari che garantiscano cibo sano e sostenibile che sia anche accessibile a tutti.

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