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TENDENZE – L’Inghilterra volta le spalle al tè: volano i consumi di caffè e cappuccino

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LONDRA – Il caffè batte il tè in Inghilterra. Non ancora in termini assoluti, ma la tendenza non potrebbe essere più evidente: il consumo di tè, nella terra che se ne considera la patria, è in crescente declino, mentre quello di caffè e cappuccino aumenta vertiginosamente.

Le ultime cifre parlano chiaro: il numero di tazze di tè servite in questo paese è calato del 6,2 per cento nel 2013, dopo un calo del 3,3 per cento nel 2012 e dell’1,7 per cento l’anno precedente. Un declino che dunque raddoppia di anno in anno e, se continuasse di questo passo, dovrebbe registrare un calo intorno al 12 per cento nel 2014 e intorno al 24 per cento l’anno seguente. Avanti così e il tè praticamente scomparirebbe dalla tavola dei sudditi di Sua Maestà.

La notizia è poco sorprendente per chi visita Londra, le cui strade sono ormai da anni tappezzate di caffetterie all’italiana, come Starbucks, Costa Caffè, Caffè Nero, che vendono caffè e cappuccini in tutte le salse, con il latte macchiato, abbreviato in “latte” nelle ordinazioni, che va per la maggiore, e le variante americanizzate, come il “frappuccino”, via di mezzo tra cappuccino e frappè, che piacciano soprattutto ai più Giovani.

Di caffè in cui si consuma tè se ne vedono sempre meno in giro. Come confermano i dati sul fatturato di questo genere di bevande sulla “high street”, come qui si chiama la via o più in generale la zona del centro città, quella in cui si trovano la maggior parte dei negozi, dove si fa shopping, dove c’è più gente: oltre 1 miliardo di sterline nel 2013 per il caffè e i suoi derivati, solo 440 milioni di sterline per il tè.

Se nel consumo generale il tè ancora resiste è grazie al consumo privato, nella case, dove continua a prevalere sul caffè. Ma è un consumo più tradizionalista, sorretto principalmente dagli anziani e non destinato dunque a protrarsi molto a lungo.

Anche in questo settore il tè avverte la sfida delle macchinette per farsi il caffè espresso a casa come al bar, che trascinate dalla pubblicità sono quest’anno uno dei più venduti regali di Natale in tutto il regno.

Un altro luogo dove il tè resiste sono le tea-rooms dei grandi alberghi, come il Dorchester e il Ritz di Londra, e dei grandi magazzini, come Fortnum & Mason o Harrods: ma lì il “tè delle 5”, servito con biscotti, sandwich e tramezzini, costa piuttosto caro, e a prenderlo sono quasi esclusivamente i turisti.

L’altro posto in cui la tradizione del tè viene gelosamente conservata è Buckingham Palace, così come gli altri palazzi reali: ma si sa che la regina, 87 anni, e il principe Filippo, 92, sono degli abitudinari legati alle tradizioni, per cui è normale che non rinuncino alla loro “cuppa”, come dicono gli inglesi, una tazza di tè, con un velo di latte o meno.

Fonte: repubblica.it

Per leggere l’originale: http://www.repubblica.it/economia/2013/12/18/news/mercato_caff_batte_t-73939892/

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