domenica 22 Dicembre 2024
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Howard Schultz ai Teenovator: il dialogo tra vecchia e nuova generazione

Howard Schultz: "Non c'è dubbio che le persone ricerchino al 100% trasparenza in quello che stanno mangiando o comprando. E quando tale trasparenza non è onesta sotto ogni aspetto, il gioco si chiude."

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MILANO – Durante la grande apertura dell’evento Seeds & Chips, Howard Schultz è stato intervistato da tre Teenovator: Haile Thomas -The Happy Organization Founder & Ceo -, Thomas King-Food Frontier Ceo- and Rama Jalab, Young Pioneer.

Queste tre giovani voci, sono state orchestrate da Rachel Crane-Cnn Innovation Correspondent.

Teenovator: il punto di vista della nuova generazione

Rachel Crane

La prima domanda per Schultz è arrivata da Rachel Crane, che si è ricollegata al tema principale del dibattito: “Vorrei discutere di innovazione e di rottura. Se non fosse col caffè, con quale area riterrebbe di cambiare rotta?”

Howard Schultz:“Sarà sorpresa della mia risposta. Potrebbe pensare che sia molto stupida, ma io e la mia famiglia siamo amanti degli animali.

Quindi posso avvertire che il modo di prendersi cura dei propri cuccioli, nel mondo, sta cambiando. Penso che sia un’opportunità che può raggiungere livelli premium, elevando l’integrità e la trasparenza del cibo per animali.

Ho visto che esiste una compagnia emergente in America, che offre un’assicurazione per la salute dei loro cuccioli. Quindi penso sia un terreno fertile, dato che le persone hanno una relazione col proprio cane o gatto, che è peculiare della nostra società.“

Il Teenovator Thomas Kink

Thomas King

“Parlando invece degli uomini, quale pensa che possa essere il tipo di cibo che oggi richiedono i consumatori? Cosa cercano che non cercavano dieci anni fa?”

Howard Schultz: “Non c’è dubbio che le persone ricerchino al 100% trasparenza in quello che stanno mangiando o comprando. E quando tale trasparenza non è onesta sotto ogni aspetto, il gioco si chiude.”

Una domanda sulla leadership

Rama Jalab

Rama Jalab: “Cosa consiglierebbe ai giovani che hanno qualche aspirazione rispetto alla creazione di un proprio business?”

La risposta: “Penso che raggiungere il sucesso sia molto difficile oggi. Ho incontrato così tante persone lungo la via, che mi hanno detto di avere una buona idea, ma che, per un motivo o per un altro, hanno mollato.

Penso che la differenza, a volte, tra vincere e perdere, sia data dalla capacità di una persona di credere fermamente in ciò che sta facendo.

E, soprattutto, devi avere la volontà di sacrificare più o meno tutto per quello che stai tentando di fare. Non è certo semplice. Quindi devi circondarti di persone con grandi competenze. E’ come una metafora: se vuoi costruire un grattacelo, non potrai tirarlo su se non dopo aver impostato le fondamenta.”

Ancora Rama Jalab

”Se posso chiedere, come ci si sente ad aver raggiunto tutti i propri obiettivi? Ne ha ancora di nuovi?”

“Certamente sono orgoglioso di ciò che ho fatto. Ma credimi, ho ancora paura del fallimento. Ho ancora insicurezze e punti deboli. Ogni giorno, ancora oggi, mi alzo per fare il meglio che posso per la nostra compagnia.”

Una domanda sui modelli da seguire

La teenovator Haile Thomas: “Chi è stato il mentore verso cui si è rivolto durante il suo percorso?”

“Che tu ci creda o no, sono i giovani della nostra compagnia. Sono loro che sfidano ogni giorno lo status quo. Penso che questo sia importante. Infatti, se il tuo è un business che ha raggiunto un certo tipo di successo, la peggiore cosa da fare è fermarsi a quel punto.

Penso che invece si debba fare di tutto per allontanare questo punto di equilibrio. Il fatto con l’innovazione non è infatti tanto un nuovo aroma, un nuovo packaging, ma è la rottura.

Chi era inizialmente, il suo mentore?

“Ho sposato la donna giusta, con la quale ho condiviso gli ultimi 40 anni. Poi ho incontrato i giusti partner: la famiglia e l’azienda, sono come una squadra.”

L’importanza dell’acqua

“E’ preoccupato rispetto al cambiamento climatico e all’impatto delle piogge sulle piantagioni che producano il suo caffè?

“Non c’è dubbio che il mondo stia andando incontro ad un cambio climatico importante e che avrà un impatto su tanti posti. Nello specifico, nell’industria del caffè, stiamo soffrendo di quella che si chiama ruggine. E che è direttamente collegata alle precipitazioni.

Stiamo agendo in molti modi. Una prima cosa è l’aver piantato 20milioni di alberi negli ultimi anni. In secondo luogo abbiamo costruito quella che è probabilmente la più efficente e sostenibile piantagione di caffè in Costa Rica.

Sono 600 ettari condivisi per applicare le migliori tecniche per un modello sostenibile.”

Rachel Crane sulla responsabilità sociale

“Lei è stato un pioniere della responsabilità sociale. Che cosa pensa del fatto che tante compagnie la stiano seguendo?

“Prima di tutto, non sono un grande fan dell’espressione “responsabilità sociale”. Questo perchè così suggerisce che sia un peso per il business.

Quindi, stiamo tentando di riformulare questa definizione e rassicurare sul fatto che sia parte integrante di una strategia aziendale.

Che si tratti di marketing o della catena di distribuzione, tutto dovrà esser correlato all’impatto sociale.”

Perché alcune imprese non hanno seguito questo esempio?

“Penso che comunque molte lo abbiamo fatto. Un’azienda pubblica, in America, oggi si trova ad affrontare molte pressioni da risolvere in tempi ristretti.

Quindi un piano finanziario deve essere ben programmato, così da aver lo spazio di manovra per fare altre cose.”

Ancora Rachel Crane

“Secondo lei abbiamo perso il senso dell’umanità e della responsabilità. Ma che esistono anche dei momenti in cui si può ancora pensare ci sia speranza. Quali sono per lei, questi momenti?”

“Una delle cose che abbiamo perso è la civiltà, il rispetto. Comunque, in diverse piccole comunità americane, ci sono persone che fanno grandi cose ogni giorno.

Sfortunatamente, queste storie non vengono raccontate dai media. Ho grande fiducia e sono positivo verso il popolo americano. Questo perché credo sia vero che gli americani, per molti aspetti, è molto meglio della classe politica.”

I consigli di howard Schultz ai teenovator di oggi

Haile Thomas “ Per i giovani che stanno crescendo in una società così confusa e piena di eventi pazzeschi, cosa cosiglierebbe in quanto leader potenziali? Come potrebbero agire?

“I mie figli hanno 28 e 31 anni. Li incoraggio sempre a fare tutto quello che possono per fare la differenza nella loro quotidianità. Di fare volontariato, di sostenere la comunità.

E, qualsiasi sia la tua passione, di trovare il modo che questa abbia un impatto positivo sulla vita di almeno una persona.”

L’invito agli altri imprenditori

Il teenovator, Thomas King: “Che cosa invece consiglierebbe ai suoi pari? Per non sfruttare gli ultimi piani di quel grattacielo metaforico?”

Non possiamo attendere il governo. Dobbiamo agire per primi per la comunità. Penso che questo stia accadendo in molti posti in Usa.

Le imprese stanno prendendo posizione e penso che sia nel nostro interesse farlo. Perchè i clienti riconoscono il modo in cui viene gestita l’azienda. Oggi, una compagnia non può focalizzarsi solo sul fare soldi. Non è una strategia economica sostenibile.”

L’unicità di Starbucks

Rama Jalab: “Sono stata in tanti Starbucks in giro per il mondo e ho notato che ci sono delle piccole variazioni. Quindi mi chiedo: Starbucks si adatta alla cultura locale?

“Ciò che abbiamo imparato negli anni è che, non importa il paese in cui andiamo: il mercato locale vuole uno Starbucks autentico.

Non vogliono molte modifiche. Quello che abbiamo modificato in base alla località è il cibo. Generalmente, questo ha importanza per il gusto locale. Ma il design e la ricetta del caffè, sono le stesse, al 100% come quello che si trova a Seattle.”

Un’altra domanda di Rama Jalab

“Cosa vende Starbucks oltre il caffè? Perché i prezzi sono più alti degli altri coffe shops. Ma la gente continua ad entrare. Quindi, la domanda è: cos’è il plus che vendete?

“Per tanti versi stiamo vendendo molto di più del caffè. Stiamo offrendo un’esperienza, delle sensazioni, un’opportunità di sollevare le persone.

Penso anche che i nostri clienti sanno le cose che facciamo. In America provvediamo a finanziare 4 anni di college per ogni singolo partner.

E’ poi però anche importante ricordare che non siamo perfetti. Anche noi commettiamo errori. Ma quando cadiamo, lo facciamo in fretta e poi proviamo ad andare oltre. Proviamo sempre ad essere onesti a riguardo.”

L’assunzione di 10mila rifugiati

“La storia dell’America è quella di un Paese di immigranti. E’ la storia di un melting pot. Quando ho sentito della notizia dell’espulsione, nel giro di 24 ore abbiamo annunciato che avremmo assunto diecimila rifugiati.

E lo abbiamo fatto non per fare una mossa politica, ma perchè sentivamo che un provvedimento di questo tipo, avrebbe snaturato i valori del nostro Paese.

Quindi abbiamo assunto milioni di rifugiati. E la grande cosa di queste persone è che non si comportano come dei privilegiati. Sono così pieni di rispetto. Lavorano ogni giorno, orgogliosi e grati di fare quello che fanno.

Dico anche che la cultura della compagnia ha i suoi benefits, perchè lavoriamo al fianco di qualcuno con una storia e un’esperienza diversa. Di nuovo, possiamo imparare uno dall’altro.”

Rachel Crane, di nuovo sulla questione politica

 “In che modo sta agendo per far evolvere il Paese, da privato cittadino? E’ possibile in qualche modo, far cambiare idea sul suo ingresso in politica?”

“Una settimana fa, ha aperto un bellissimo Museo a Montgomery Alabama. C’è questa persona in America, Brian Stevenson, un avvocato afro americano che ha dedicato la sua vita per difendere chi è stato ingiustamente condannato a morte.

Ha aperto un museo per commemorare tutti gli aspetti della schiavitù, gettando una riflessione sui tempi moderni.

Lo racconto perchè oggi, mentre siamo a Milano, in America ci sono più o meno sei milioni di giovani che non studiano e non lavorano.

La nostra fondazione di famiglia e la nostra compagnia, ha organizzato ormai da due anni delle grandi fiere del lavoro. Dove si sono riunite diverse compagnie. Una volta, abbiamo assunto ben centomila bambini.

Questo è uno degli impatti sociali che il governo non ha la possibilità di attuare. Mentre lo può fare un privato cittadino.”

L’eredità di Howard Schultz

“Abbiamo avuto la rara occasione di costruire una grande e duratura compagnia, che influenza le vite di così tante persone. Penso che la mia eredità sia quella di aver dimostrato che il successo, è meglio quando è condiviso.”

 

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