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Tè: ecco undici ragioni per prepararlo legate alla salute

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Tè: si beve anche a MILANO – Bevanda preferita dagli inglesi, secondo i quali non esiste problema che non possa essere affrontato davanti alla tradizionale “cuppa”. Non è solo buono. Vanta anche innumerevoli benefici per la salute.

Quindi mai negarsi questo momento di puro ed intenso piacere, sapendo oltretutto che ci sono almeno 11 buone ragioni per non dover rinunciare alla tazza quotidiana.

Tè: bevanda universale

Tè caldo o freddo, poco importa. Seconda bevanda più popolare al mondo dopo l’acqua (o almeno così dice il National Geographic). Il tè ha origini antichissime: come infatti ricorda il sito GoodHousekeeping.com, già nel 2700 A.C. (ovvero, tre millenni prima del caffè) gli agricoltori in Cina raccoglievano le sue foglie.

Aiuta a dimagrire

Premesso che non è certo una ricetta miracolosa per eliminare i chili di troppo, ma è la soluzione perfetta quando si tratta di sostituire succhi e bevande gassate. «Ovviamente è opportuno scegliere di non mettere lo zucchero», suggerisce Jaclyn London, responsabile del settore Nutrizione del Good Housekeeping Institute.

Il segreto delle foglie

A rendere il tè tanto speciale sono i polifenoli, che forniscono una dose massiccia di antiossidanti, sostanze dai magici poteri che aiutano l’organismo a contrastare i radicali liberi, prevenire l’invecchiamento e mantenere sani i tessuti, oltre a limitare il rischio di patologie cardiache, cancro e malattie croniche.

Tiene la mente più attiva

Secondo una recente ricerca condotta dalla National University di Singapore, bere una tazza di tè al giorno aiuterebbe a ridurre del 50% il rischio di declino cognitivo negli anziani e addirittura dell’86% in coloro che sono geneticamente predisposti all’Alzheimer.

Allunga la vita

Uno studio condotto dall’European Society of Cardiology nel 2014 su un campione di oltre 130 mila individui fra i 18 e i 95 anni ha scoperto che quesya bevanda riduce significativamente (siamo nell’ordine del 24%) la mortalità non legata a patologie cardiache.

È il compagno (di lettura) perfetto

Non c’è niente come sorseggiare una buona tazza d tè mentre si legge un bel libro. Ovviamente, per rendere questo momento davvero perfetto, quelli del Good Housekeeping Institute raccomandano di usare del tè di alta qualità e di versare l’acqua bollente direttamente sulle foglie, per potenziarne l’aroma e sprigionare tutto il contenuto di antiossidanti.

Combatte il raffreddore

Un piccolo studio dell’American Chemical Society ha riscontrato anche effetti minori positivi. Le bevande a base di erbe possono contribuire ad alleviare disturbi di piccola entità. Una seconda ricerca ha evidenziato che la camomilla potrebbe aiutare a stimolare il sistema immunitario.

Migliora la memoria

Uno studio condotto dall’Università di Basilea nel 2014 ha confermato quanto già scoperto in precedenza sul cervello. La bevanda aumenta infatti la memoria e la concentrazione. Facilita così il processo decisionale e la capacità di ragionamento.

Contiene caffeina

Gli scienziati della John Hopkins University e quelli di Oxford sono giunti in maniera indipendente al medesimo risultato. Stabilito ormai un legame fra la caffeina e la capacità del cervello di potenziare le proprie funzioni. In particolare la memoria ne trae beneficio.

Rende i denti più forti

Secondo una ricerca del 2009 pubblicata sul Journal of Periodontology, gli antiossidanti contenuti nel tè verde sono un toccasana per la salute di denti e gengive. Uno studio dell’anno precedente, uscito sul General Dentistry, conferma. A differenza delle bevande gassate e del succo d’arancia, il tè verde e quello nero hanno un effetto erosivo sui denti simile a quello dell’acqua (ovvero, praticamente nullo).

Abbassa la pressione sanguigna

Uno studio del Ministero dell’Agricoltura Usa nel 2011 ha scoperto che il tè all’ibisco favorisce l’abbassamento della pressione sanguigna. Soprattutto nei soggetti affetti da pre o leggera ipertensione. Una patologia che – come evidenziano i dati del Centers for the Disease Control – colpisce un adulto americano su tre.

Simona Marchetti

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