lunedì 23 Dicembre 2024
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Ecco il tè boldo: una bevanda antica tutta da scoprire e da dosare

Uno studio svolto su 13 tisane sud americane, ha evidenziato come il boldo contenesse un'elevata proprietà antiossidante, con una capacità di combattere i radicali liberi

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MILANO – Si fa presto a dire tè, ma la verità è che anche dietro questa bevanda esistono davvero tante tipologie che derivano a loro volta da altrettante piante. Quello che presentiamo oggi arriva dal Sud America ed il è il boldo: utilizzato dalla medicina del luogo per alleviare i problemi digestivi, questo tè ha dei benefici ma anche degli effetti collaterali. Cerchiamo di scoprire di più, per poterne godere senza esagerare.

Boldo dall’albero omonimo o, in latino, Peumus boldus

In Cile nasce questo arbusto sempreverde che però si può trovare anche in altri Paesi dell’America del centro-sud, ad esempio è presente anche in Argentina e in Messico.

Come abbiamo già accennato, il boldo viene consigliato per chi ha disturbi della digestione, ma anche per ripulire il fegato e per aiutare con la perdita dei chili di troppo. Non è una bevanda che può risultare piacevole a tutti, perché pare abbia un gusto simile a quella di una medicina.

La sua preparazione

Circa sei grammi, o un cucchiaio, di fogli di boldo vanno fatte essicare in una tazza da 240ml di acqua calda. C’è anche l’usanza di diluirlo con altri ingredienti, come la yerba mate: in questo modo è possibile consumarlo tutti i giorni senza incorrere in fastidiosi effetti collaterali.

Sebbene le sue applicazioni medicinali si siano concentrate soprattutto sull’apparato digerente, non ci sono prove scientifiche di effetti importanti su questo tipo di disturbo. Al contrario invece, uno studio svolto su 13 tisane sud americane, ha evidenziato come il boldo contenesse un’elevata proprietà antiossidante, con una capacità di combattere i radicali liberi. 

Che dire poi dell’ascaridiolo, composto volatile contenuto nella pianta del boldo, che pare abbia un effetto benefico sulla leishmaniosi, patologia derivante dai parassiti tropicali.

Occhio agli effetti collaterali del boldo

Ne esistono alcuni che suggeriscono di non consumare troppo tè boldo, soprattutto se si stanno assumendo farmaci che aiutano la fluidificazione del sangue o per il cuore.
Persino l’ascaridiolo potrebbe avere un risvolto negativo: se assunto in grandi quantità, potrebbe provocare danni al fegato, e se entra a contatto con la pelle, potrebbe provocare un’eruzione cutanea. Anche le donne in gravidanza o allattamento dovrebbero stare attente al boldo.

E allora, quali sono le quantità consigliate? Una tazza ogni tanto (non ogni giorno).

 

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