domenica 22 Dicembre 2024
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Tatawelo: l’Associazione-ponte che unisce il coltivatore al consumatore

Gli italiani spesso sono indecisi sul caffè da prendere al volo al bar. Le preferenze sono tantissime sulla tipologia da gustare. Tuttavia, un tratto comune a tutte le tazzine, purtroppo, sono le condizioni poco sostenibili della filiera caffeicola

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MILANO – E se esistesse una rete di consumatori consapevoli, che desidera impostare la propria spesa in maniera sostenibile? Ne vorreste fare parte? E’ possibile concretamente evitare i supermercati, se si seguono i consigli di un modo di consumo solidale. Questo è Tatawelo. Lo spazio creato per condividere una nuova modalità di spesa.

Tatawelo è una way of life

Trasmessa attraverso un libro, scritto da Elena Tioli – Classe ’82. Nata a Mirandola (Mo), e poi trasferita a Roma nel 2007.

Ex consumista perfetta. Non entra in un supermercato dal 2015. Eppure è ancora viva, vegeta e felice.

Premesse al progetto

E’ risaputo che la situazione presente delle filiere del caffè non è tra le più ideali. Si parla infatti di condizioni di schiavitù, miseria e povertà da centinaia di anni la fanno da padrone. Ancora oggi.

Come in epoca coloniale, il destino di piccoli agricoltori, braccianti e contadini è drammatico

L’espropriazione delle terre, i metodi di coltivazione sempre più intensivi; l’irrorazione dei campi con agenti chimici, pesticidi e fertilizzanti. Oppure il monopolio  della produzione, trasformazione e distribuzione in mano a poche multinazionali. Tutto ciò, fa sì che lo sfruttamento e i maltrattamenti sia tutt’ora prassi tristemente accettata.

Anche perché a deciderne il prezzo della materia prima non sono le comunità di coltivatori ma le fluttuazioni delle borse mondiali.

Proprio così: il caffè è tra i prodotti più scambiati in borsa, in balia dell’andamento del mercato e della speculazione finanziaria.

Questo significa repentine oscillazioni del prezzo e costi della manodopera estremamente bassi. Tanto che alla fine, complici i molti intermediari, il produttore guadagna solo il 3 per cento del prezzo finale per un chilogrammo di caffè, quando va bene.

Il caffè è stato il primo prodotto ad essere certificato come prodotto equo e solidale

Tutt’oggi è uno dei simboli della sfida al mercato globale.

Tagliando i vari passaggi della filiera, il commercio solidale riesce a riconoscere al produttore ben il 47 per cento. Assicurando al contempo al consumatore maggiore qualità.

Il caffè equosolidale arriva infatti da coltivazioni biologiche e attente all’ambiente. Inoltre, nel caso del decaffeinato, utilizza per il processo di estrazione della caffeina un metodo a vapore acqueo. Quindi senza solventi.

In quest’ottica nel 2003 nasce anche Tatawelo

Un progetto che unisce diverse organizzazioni dell’economia solidale italiana con alcune comunità indigene zapatiste del Chiapas (Messico).

Da anni in lotta per l’affermazione del diritto a vivere dignitosamente sulle proprie terre e secondo la propria cultura. Nel raggiungimento di una reale autonomia, e nella creazione di condizioni per uno sviluppo sostenibile.

Per sostenere queste realtà tanti Gruppi d’Acquisto Solidale, organizzazioni e cittadini s’impegnano

Prefinanziano la produzione. Evitando così che i piccoli produttori siano costretti a vendere sottocosto a grandi multinazionali o a ricorrere ai classici meccanismi di indebitamento (con prestiti a tassi d’usura). Per portare avanti il raccolto.

Attraverso il prefinanziamento è possibile prenotare una certa quantità di caffè, acquistandolo ad uno sconto del 25%; mettendo così a disposizione dei produttori di caffè le risorse necessarie al loro sostentamento.

Donando così all’Associazione Tatawelo la possibilità di continuare la propria attività a favore della loro autonomia gestionale ed economica. Il caffè, prenotato e pagato al momento dell’ordine, sarà consegnato ai prefinanzianti nell’estate 2018.

Sì, c’è un po’ d’aspettare

Ma ne vale la pena. Il caffè è buonissimo e basta comprarlo una volta per avere la scorta di un anno. Il costo è assolutamente onesto e il valore di quello che c’è dietro è enorme.

Una filiera trasparente che collega produttori del Sud del Mondo ai consumatori del Nord, in una rete di solidarietà, fiducia e rispetto.

Per aderire alla campagna di prefinanziamento o avere maggiori informazioni visitate il sito.

Un appuntamento per i curiosi, domenica 4 marzo alle ore 14:30

L’autrice presenterà il suo libro “Vivere senza Supermercato” all’EcoSolPop in occasione di Caffè corretto! Una giornata imperdibile dall’inizio alla fine!

Si comincia con la colazione zapatista

Con degustazioni del caffè dei piccoli produttori indigeni zapatisti del nord del Chiapas. Distribuito dall’Associazione Tatawelo Aps.

Sarà occasione per conoscere il progetto e dare il via al prefinanziamento 2018.

Maggiori informazioni le trovate QUI

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