di Silvia Pieraccini*
Segni caratteristici: essere una piccola o media azienda agroalimentare italiana. Aspirazioni: voler esportare sul grande mercato cinese. Strategia: affidarsi a un operatore che conosce quel mercato.
E’ a questo profilo che guarda Ta Italy, società con sede a Firenze creata dall’imprenditore di origine cinese Guo Sheng Zheng, 32 anni, che si fa chiamare Lorenzo e che, come tanti suoi connazionali, dopo anni di lavoro in Italia (la sua famiglia produce pelletteria) si è messo in testa di aiutare le aziende tricolori a esportare in Cina.
Ma questa volta il progetto è ambizioso: Guo Sheng Zheng punta a dar vita al primo Food district italiano nel Paese del Dragone, in pratica una piattaforma di distribuzione di prodotti alimentari del made in Italy nell’area portuale di Tianjin, a 120 km da Pechino, prima città cinese per reddito procapite.
Il centro commerciale (FOTO) occuperà 22mila mq, sarà aperto nel 2016 (la ristrutturazione dell’edificio, affidata allo Studio Archea di Firenze, è in fase di ultimazione) e ospiterà negozi, mercato per grossisti, ristorazione.
Ta Italy metterà a disposizione gli spazi espositivi e di vendita e fornirà servizi di consulenza amministrativa, legale, doganale e di marketing, oltre a personale da assumere in loco.
«Le straordinarie tradizioni italiane nell’agroalimentare – spiega Lorenzo Zheng – hanno la possibilità di recuperare terreno e di dominare il mercato cinese, come hanno già fatto i prodotti francesi e americani: non è solo una questione di profitto e di crescita economica, ma anche di prestigio».
Secondo l’imprenditore, la piattaforma di distribuzione di Tianjin è «un sistema adatto alle aziende italiane ma pensato con la mentalità cinese»; e per far toccare con mano questa filosofia, Lorenzo Zheng ha deciso di portare in Cina gli imprenditori italiani interessati al progetto. Dal 14 al 16 novembre una settantina di rappresentanti di aziende (soprattutto vino e olio) è ospite a Tianjin per visitare le aree commerciali e sottoscrivere gli accordi. «Il business che proponiamo con Ta Italy è un vero meccanismo di internazionalizzazione – promette Lorenzo Zheng – che non significa vendere prodotti a un importatore, ma insediare presidi stabili aprendo mercati nuovi».
La carta che l’imprenditore può giocare è anche quella della free trade zone, l’area di libero scambio istituita dal governo cinese nell’aprile scorso a Tianjin.