MILANO – Il segmento Usa del mono porzionato continua a crescere a ritmo accelerato e già nel 2018 potrebbe superare quello tradizionale del macinato tostato (roast & ground).
Lo sostiene un recente report dell’analista londinese Mintel, che conferma come cialde e capsule siano di gran lunga il principale driver di crescita del mercato di oltreoceano. E continueranno a esserlo anche nei prossimi anni.
Con una share tuttora pari al 44%, il R&G rimane la voce principale .
Ma il porzionato incalza, con percentuali di crescita senza paragoni.
Secondo Mintel, le vendite si incrementeranno di un ulteriore 19,6% a fine 2015 raggiungendo il nuovo dato record di 4,3 miliardi di dollari, pari a un terzo (33.4%) di tutto il valore del mercato americano.
Il divario tra le due categorie di prodotti si restringerà ulteriormente nei prossimi anni. Già nel 2018, secondo Mintel, il mono porzionato supererà il R&G conquistando la leadership nel comparto caffè americano.
E la corsa proseguirà nei due anni successivi portando, nel 2020, il fatturato di segmento a 7,75 miliardi di dollari, pari a un incremento di oltre l’80% nell’arco dei 5 anni.
Più di un quinto dei consumatori di caffè porzionato (21%) sono heavy drinkers (bevono almeno un caffè al giorno). E quasi 7 su 10 lo consumano più spesso rispetto al caffè preparato con i metodi tradizionali; 8 su 10 sostengono addirittura che il caffè preparato a casa con cialde e capsule non abbia nulla da invidiare a quello del bar.
“Il caffè porzionato continuerà con buona probabilità a ridurre il gap nei confronti del torrefatto, la cui penetrazione commerciale è ormai massima – sostiene Elizabeth Sisel, Beverage Analyst di Mintel – La popolarità dei vari sistemi ha il potenziale per riscuotere ancora il consenso dei consumatori, in virtù di praticità e varietà. La maggioranza dei consumatori opta per il porzionato anche per ridurre gli sprechi e siamo convinti che i trend generali di consumo continueranno a favorire la migrazione verso questo prodotto.
Il favore incontrato dai prodotti premium e dalle bevande preparate a regola d’arte contribuiranno anch’essi al successo di gamme monoporzione di alta qualità.”
L’unica remora dei consumatori riguarda l’impatto ambientale. Secondo Mintel, più di 2 consumatori su 5 (44%) consumano meno caffè monoporzione in quanto preoccupati dallo smaltimento dei serving. E quasi 9 su 10 (88%) ritengono che tutte le capsule dovrebbero essere biodegradabili o compostabili.
“È necessario che i produttori prendano atto della sensibilità ambientale dei consumatori” sostiene ancora Sisel, secondo la quale va anche valutata la possibilità di vendere capsule riutilizzabili e vanno potenziati i programmi di riciclaggio.
L’indagine Mintel evidenzia anche la sempre maggiore popolarità del caffè per infusione a freddo, che rappresenta un segmento marginale (0,4% delle vendite nel ready-to-drink), ma ha registrato, in questi ultimi anni, percentuali di crescita a tripla cifra.
La platea dei consumatori rimane limitata, ma fa specie che essa di concentri nella fascia di età dei c.d. Millennials, riscuotendo dunque il consenso massimo tra i più giovani.
È altrettanto importante sottolineare che ben un terzo dei non consumatori è intenzionata a sperimentare questo tipo di caffè in futuro.
In generale, il pubblico americano appare ben disposto nei confronti delle novità (come ad esempio, il caffè funzionale) dimostrando come l’innovazione di prodotto sarà sempre più centrale nel mercato dei prossimi anni.