giovedì 26 Dicembre 2024
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CACAO – La svizzera Lindt investe 100 milioni di euro nella fabbrica italiana del Lindor

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Il Sole 24 Ore a firma di Emanuele Scarci ha pubblicato un interessante articolo sullo sviluppo del settore cacao-cioccolato e in Italia per di più, proprio nel momento in cui la maggior parte dei colossi mondiali sembra battere in ritirata a causa del possibile calo della produzione di cacao. Ve lo proponiamo.

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MaitreLindtLindt & Sprüngli investe 100 milioni in 7 anni nella filiale italiana e oggi esporta il 70% della produzione. Un’operazione fiducia nel nostro Paese da parte di un grande investitore estero che ha voluto puntare sull’innovazione tecnologica del polo produttivo di Induno Olona (Varese) e nella capacità di ricerca. Ma anche nello sviluppo di una rete commerciale con 43 punti vendita, realizzati in parte con il partner Select Trade.

«In questi anni – osserva Fabrizio Parini, ceo di Lindt & Sprüngli Italia – abbiamo curato molto lo sviluppo della produzione, la qualità e la ricerca dei nuovi prodotti. Abbiamo guadagnato quote di mercato pur in un mercato difficile come quello italiano dove il consumo pro capite di cioccolato è molto contenuto e la domanda è debole».

I ricavi di Lindt & Sprüngli spa sono quasi raddoppiati in 15 anni a 284,7 milioni del 2013. Il consolidato di gruppo, che comprende anche la controllata Caffarel che ha un management a sè, vanta un giro d’affari di 341,5 milioni. La società è attiva sia nella grande distribuzione che nei negozi specializzati.

Nell’anno terminante a ottobre, secondo i dati Iri, Lindt cresce sia nel mercato delle tavolette che delle praline: valgono circa 650 milioni. Nelle tavolette di cioccolato il mercato è fermo, ma Lindt cresce di circa un punto, davanti a Novi (+0,4%), Mondelez (+0,1%) e alle private label (+0,3%). Lindt è secondo nella gdo con una quota del 12,7%, dietro a Ferrero (32,2%) e davanti a Novi (12) e Nestlé (10,3%).

Nelle praline, il mercato cede l’1,4% ma Lindt acquisisce un altro punto, davanti a Nestlé e Novi (+0,2%); ferma Mondelez e in retromarcia tutti gli altri player. Nelle praline Lindt ha una quota di mercato del 10,7%, alle spalle di Nestlé (14,3%) e del “mostro” Ferrero (50%) che schiera l’artiglieria pesante con Mon Cheri, Pocket coffee, Kinder, Raffaello, Rocher.

Lindt & Sprüngli, big mondiale nel cioccolato di qualità con ricavi per circa 2,9 miliardi di franchi svizzeri nel 2013, opera in oltre cento paesi e con sei poli produttivi in Europa e due negli Stati Uniti (a parte la recente acquisizione di Russel Stover).

Oggi Lindt Italia esporta il 70% della produzione (in quantità) e negli ultimi 5 anni i volumi all’export sono più che triplicati, ma dieci anni fa tutto si fermava in Italia. A Induno peraltro si produce (e si esporta) anche il prodotto di punta: la pralina Lindor, offerta in 18 ricette, comprese le novità Panna & fragola e Marc de champagne. Qualcuno sostiene che il Lindor migliore si produca in Italia.

E a Natale? « Il sell in è soddisfacente – risponde Parini – Innovazione e prodotto ci danno un vantaggio. Le somme però si tirano a fine anno». E quest’anno i ricavi di Lindt Italia potrebbero crescere del 4%

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