MILANO – Superdollaro spinge nuovamente al ribasso i futures del caffè. Il dollar index ha superato ieri, mercoledì 7 settembre, i 110 punti rimanendo al top dal 2002. E la forza della moneta americana ha contribuito a spingere al ribasso le quotazioni delle commodity, compresi i futures del caffè.
Il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica ha lasciato sul campo 700 punti chiudendo a 223,25 centesimi, livello minimo, per la scadenza principale, da quasi 3 settimane a questa parte.
Arretra anche Londra, sebbene in minor misura. Il contratto per scadenza novembre dell’Ice Robusta, in ripresa martedì, ha perso infatti 24 dollari terminando la giornata a 2.238 dollari.
Sul fronte dei fondamentali di mercato, il raccolto brasiliano è pressoché concluso, mentre Fedecafé ha divulgato martedì i dati mensili su produzione ed export.
In Colombia cresce la produzione, ma crolla l’export
Secondo i dati diffusi dalla Federazione nazionale dei produttori di caffè, la produzione colombiana registra una timida ripresa ad agosto (+4%), risalendo a 949 mila sacchi, contro i 915 mila dello stesso mese dell’anno scorso.
La produzione dall’inizio dell’anno (gennaio – agosto) è però in flessione del 7%, a 7,321 milioni di sacchi. Il caffè raccolto nei primi 10 mesi dell’annata caffearia corrente (ottobre 2021 – agosto 2022) scende a 10,849 milioni: l’11% in meno rispetto al pari periodo del 2020/21.
Infine, la produzione degli ultimi 12 mesi è inferiore del 9%, a 12,058 milioni.
In caduta libera l’export di agosto, che si ferma a 872 mila sacchi, in flessione del 23% rispetto a un anno fa.
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