MILANO – Storie parallele ai due capi del mondo, con un denominatore comune, ma un esito, almeno al momento, sconsolatamente opposto. Sono quelle del brasiliano João Elvidio Galimberti e del vietnamita Y Kua Mlo. A raccontarle, il numero di mercoledì del Wall Street Journal, in un articolo scritto a sei mani da Katherine Dunn, Vu Trong Khanh e Jeffrey T. Lewis.
Entrambi i protagonisti della nostra storia sono produttori di robusta.
Galimberti, che possiede una piantagione nell’Espírito Santo (il massimo stato produttore di robusta del Brasile), guarda già al prossimo raccolto e pensa seriamente di reinvestire parte dei proventi di quest’anno in nuovi arbusti, allo scopo di potenziare la produzione nelle annate a venire. “Ai prezzi attuali – sostiene il brasiliano- il gioco vale la candela”.
Y Kua Mlo, coltivatore del Dak Lak (la massima area di produzione del Vietnam) continua a tenersi in casa l’intero raccolto di quest’anno, che ha stipato nella camera da letto.
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