MILANO – Partito da San Giorgio a Cremano, città che ha dato i natali a Massimo Troisi, il raduno internazionale 2017-2018 del cibo di strada e delle attrezzature per allestire un negozio ambulante. Dai veicoli speciali alle cucine mobili, dai carrettini con le macchine del caffè o del gelato a quelli attrezzati con friggitrici.
Macchine del caffè itineranti
Si tratta di chef itineranti, sconosciuti o poco titolati, che scendono in strada con i loro menù. Cibo poco costoso e sempre più gourmant. Assieme a specialità regionali da mangiare al volo.
Un fenomeno che sta spopolando anche in Italia per due ordini di motivi. Primo, perché riesce a soddisfare al momento l’appetito del cliente. Poi perché per avviare un’attività non ci vogliono molte carte se non quelle per il commercio al dettaglio su area pubblica.
Il raduno, dal 20 al 22 ottobre, è stato organizzato da Made in Italy Eventi in collaborazione con il comune vesuviano e l’Associazione Spaghetti Italiani.
Che cos’è lo Street food
Lo Street Food non è solo un fenomeno di moda, ma è un nuovo modo di vivere il rapporto millenario di una cultura con il proprio cibo e le proprie radici. Reiventandolo tutti i giorni in forma innovativa, pratica e soprattutto gustosa.
Inizia il suo percorso già in tempi antichi attraverso varie culture e etnie. Come avvenne anche a Pompei ed Ercolano, e in altre parti d’Italia. Come ad esempio Palermo, dove il cibo di strada diventa un po’ un libro di storia.
Oggi lo Street Food ha acquistato nobiltà e considerazione a livello planetario
Giornali, riviste, programmi televisivi, guru della gastronomia l’hanno consacrato come nuova icona del terzo millennio. Nato povero con l’esigenza primaria di nutrire il popolo a poco costo; inizialmente proprio per questo considerato di poco conto.
Oggi è spesso l’ultimo baluardo della tradizione e dell’identità del territorio che rappresenta. Basti pensare al panino con la milza dei mercati siciliani, a quello col lampredotto (trippa) che ancora viene venduto negli ultimi chioschi di Firenze.
Con loro numerose specialità esistenti nel mondo. La pizza stessa, emblema della cucina popolare napoletana è oggi un simbolo indiscusso non solo di Napoli ma anche dell’Italia.
Lo Street Food insomma, identifica e distingue il territorio, e con esso anche la tradizione; mantenendo vivo un aspetto tra i più importanti della cultura di ogni popolo: quello del costume alimentare.
Che cos’è il Food Truck
Il Food Truck rappresenta la volontà di cambiare la propria ritualità quotidiana, troppo lenta e stretta, per adeguarsi all’evolversi della società.
Si è di corsa, ma non transige più sulla qualità ed immagine. E l’immagine è infatti di primaria importanza nello Street Food, come dire che “l’occhio vuole la sua parte”.
Un vecchio concetto rivisto in chiave moderna ed ecco che il Food Truck diventa anche “veicolo d’immagine”.
Certo oltre all’immagine, alla base deve esserci un concept di assoluta solidità, in termini chiari: freschezza e qualità della materia prima.
Se i grandi chef sono usciti dai loro templi per aprire bistrot e trattorie, non passerà molto tempo prima di vedere in strada qualche Truck Food stellato.
Certamente protagonista delle proprie avventure, eroe itinerante dello spuntino. Oggi atteso in ogni piazza come un rocker in tour, preceduto dalla sua fama e della fame degli avventori.
Gli esempi di macchine del caffè itineranti non mancano. Esistono già, in linea con questa nuova tendenza.