MILANO – Negli Stati Uniti è più facile trovare un’armeria che una caffetteria Starbucks di altre catene globali o locali. Mentre sale la pressione dell’opinione pubblica americana per metter mano alla legge sul possesso e sul controllo delle armi. Così sulla scia della strage di Newtown, l’emittente radiofonica Usa Npr (National Public Radio) diffonde dati sconcertanti.
In tutto il paese sono presenti oltre 58mila punti vendita di armi da fuoco mentre i popolarissimi Sturbucks Coffee, la prima catena Usa di caffetterie, sarebbero poco più di 18mila in tutto il mondo, di questi 13mila circa negli Stati Uniti.
In altre parole, nel paese ci sarebbe uno Starbuck ogni quattro rivendite di armi.
Il dato, spiega Npr, è stato estrapolato dall’aggiornamento annuale delle statistiche prodotte dal Dipartimento di Giustizia Usa. E dal Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives per l’anno 2012.
In quelle stesse pagine si legge, per esempio, che le armi complessivamente prodotte negli Usa – non per scopi militari – sono passate dai 3 milioni del 1986. Ai quasi 6 milioni dell’anno scorso.
Cifra che include pistole, revolver, fucili semplici e da assalto. E armamenti vari che finiscono nelle mani di civili, anche quando destinate all’esportazione.