domenica 22 Dicembre 2024
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Storm: la macchina che ha un cuore nasce tra le colline trevigiane nella fabbrica Astoria

L'esplorazione del luogo dove tutto ha inizio, una realtà legata al territorio e alla qualità. «Una piccola fabbrica fatta di persone audaci». Altrimenti la Storm non sarebbe mai nata qui.

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SUSEGANA (Treviso) – Loro, i dipendenti, la definiscono «una piccola fabbrica fatta di persone audaci». Lo stabilimento dove nasce la Storm è la fabbrica Astoria a corpo unico più grande del mondo per la costruzione di macchine per il caffè professionali.

Una visita eccitante, intensa e interessante. A uno stabilimento che può contenere una cattedrale. Si trova nella zona industriale di Susegana in Via Condotti Bardini.

Fabbrica Astoria: qui nasce tutti i giorni la Storm, su una linea dedicata

È una delle quattro zone di montaggio oggi attive. Dall’esterno si presenta come una casa aperta tra campi di grano e colline di vigneti nobili.

Si nutre di storia, di sforzo, di grinta e capacità tutta veneta. Dalle finestre e dal portone aperto della fabbrica si vedono campanili, castagni, il Castello di San Salvatore.

Un territorio ricco di storia, un’azienda radicata nel presente e proiettata nel futuro

Non sono frasi messe lì soltanto per descrivere la fabbrica. Perché nel bel mezzo di una catena di montaggio. Appeso al soffitto, c’è uno dei tanti lightbox, tutti enormi, che caratterizzano questo stabilimento.

Anche per questo differente da tutti gli altri. E non soltanto del settore. Ne abbiamo visti tanti. Un lightbox azzurro con l’enorme fotografia.

Lo specchio della catena di montaggio sottostante. Del punto esatto dove si trova il lightbox, l’assemblaggio dei particolari attorno al serbatoio che si vede già piazzato all’interno del telaio d’acciaio. La scritta a caratteri cubitali.

Una azienda un territorio

Altro punto della catena di montaggio altra fotografia: una macchina professionale in fase di montaggio. E un’altra scritta per riflettere: “Facciamo sognare il caffè”.

Una frase che rimanda a un’impressione netta che si respira all’interno dell’azienda. L’attenzione rimbalza su un’altra immagine, quella storica della prima macchina per caffè nata a
Susegana quasi 50 anni fa.

Risultato finale di intensi giorni di lavoro. A inventare quel
futuro che oggi è presente. Adesso bastano pochi minuti, lungo la linea di montaggio per ottenere lo stesso risultato.

All’epoca il soggetto su cui erano chini 4 operai, era una sobria carrozzeria in acciaio piegato. Un singolo gruppo a leva. Un modello ancora senza nome attorno a un banco di
legno.

Ecco il ponte con il presente che si staglia forte nella fabbrica

Perché la storia vale anche per l’oggi. La logica di questo stabilimento resta costruire per capire. Sapere artigianale unito a tecnologia e a una profonda responsabilità personale. Con un pensiero al passato rivissuto oggi.

Alcune volte, per fortuna, le cose che funzionano non
cambiano nel tempo.

Dentro quattro linee di produzione modernissime

Ben integrate con l’informatica aziendale, una sezione dedicata all’assistenza tecnica e il magazzino. Fuori, nel piazzale, soprattutto il venerdì, ci sono sempre Tir in attesa di caricare.

La gran parte con targa straniera. Sì perché oltre il 90 per cento della produzione ha come destinazione i mercati di tutto il mondo.

Tutta la regia, la magia della costruzione è qui: made in Susegana, made in Italy

Per non sbagliare luogo e destinazioni che ben sono indicati da grandi cartelli che ornano una enorme parete della fabbrica. Dove dominano le parole Susegana, Il Veneto, l’Italia, il Mondo.

La fabbrica Astoria riunisce il massimo per quanto riguarda la tecnica costruttiva

Si perché dal 2012, la Ryoma MC, l’Italian holding Company che ha la direzione e il coordinamento dell’azienda, ha investito nella trasformazione tecnologica degli impianti.

Lungo tutti i quasi sei anni, senza risparmiare mai sulle scelte e gli investimenti tecnici che sono sempre stati considerati uno dei valori aggiunti di questo stabilimento.

Così, nella visita ti fanno notare i tanti lettori laser che leggono i codici a barre sui pallet cui sono abbinate le macchine durante la costruzione.

L’automazione spinta, i computer, le macchine a controllo numerico. In questo modo è più facile gestire le caratteristiche che deve avere ciascuna macchina.

Perché sulle catene di montaggio della fabbrica possono essere preparati tutti i modelli di macchine con caratteristiche adatte ai diversi mercati e clienti.

La Storm è anche un oggetto di design

Questo, grazie al contributo dello studio Adriano Design, che mette al centro le esigenze di chi ogni giorno utilizza la macchina: il barista.

Da qui la collaborazione con i campioni mondiali di Latte Art e Coffee in Good Spirits degli ultimi tre anni racchiuso nel claim che accompagna Storm, “Barista Attitude”.

Nell’universo tecnologico e tecnico della fabbrica della Storm rientrano anche i macchinari a controllo numerico che tagliano con precisione micrometrica i fogli d’acciaio.

E quelli che lì vicino ricavano da fogli simili le varie parti metalliche che compongono il telaio e la Storm stessa.

A proposito i due reparti di taglio e stampaggio lavorano su due turni per assicurare i rifornimenti alle voraci quattro catene di
montaggio.

Ritenendo l’assemblaggio delle parti metalliche, costruite con grande precisione, la parte facile del processo, ci siamo soffermati sul montaggio dei cablaggi elettrici ed elettronici.

Un dettaglio interessante che fa della Storm una macchina meravigliosa

Sì perché tutti i cavi, i connettori, le fascette e le delicatissime schede elettroniche deputate ai controlli sono prodotte e consegnate in tempo reale con cura e precisione meticolosa.

Anzi, quella della Storm, come sottolinea uno dei due amministratori delegati e responsabile per le operations, l’ingegnere Beppino Ceotto, è una produzione quasi a
chilometro zero.

Perché sono pezzi che arrivano da fabbriche che sorgono nelle
vicinanze dello stabilimento, nel Veneto. Massimo in Lombardia…e se, qualora, alcuni pezzi possono essere fatti “da fuori”, da più lontano, medesima è la cura del dettaglio e la precisione nel componente.

Stessa qualità stesse piattaforme

Un bel vantaggio sia per i rifornimenti sia per il controllo della qualità che è continuo, maniacale lungo tutta la catena di montaggio e in particolare nelle severissime stazioni di collaudo.

Dove basta poco perché la macchina in caso di necessità sia rimandata in catena per essere immediatamente sistemata.

Altro valore aggiunto, e non da poco di questo stabilimento

Che, al termine della visita, si può riassumere come un’azienda gagliarda che sta dando molto al settore delle macchine per il caffè professionali.

Un ragionamento molto simile da quello da cui eravamo partiti: «Una piccola fabbrica fatta di persone audaci». Altrimenti la Storm non sarebbe mai nata qui.

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