MILANO – Continua la manovra Fipe per dire stop alle sanzioni per i gestori che devono avere a che fare con la spinosa questione dei pagamenti col Pos anche per ordini minimi come quelli di un espresso al bancone. La volontà di venire incontro ai proprietari è l’elemento chiave di tutta l’operazione della Federazione italiana pubblici esercizi, in supporto agli operatori.
Stop alle sanzioni: il buonsenso deve prevalere
Il direttore Calugi: “Decisione di buonsenso, i locali devono già fare i conti con 35 adempimenti fiscali e tributari.”
“Il decreto fiscale approvato ieri a Montecitorio rappresenta la vittoria del buonsenso contro la demagogia. Aver cancellato per il 2020 le sanzioni ai danni dei commercianti che non si metteranno subito in regola dotandosi di pos per i pagamenti elettronici non significa affatto aver fatto un passo indietro nella lotta all’evasione fiscale.
Al contrario, significa aver scelto di lavorare seriamente, puntando a un risultato concreto da raggiungere per step. Mi auguro che da subito si cominci a lavorare per azzerare le commissioni bancarie sui micropagamenti. Precondizione indispensabile se si vuole fare in modo che anche gli esercenti, a cominciare dai bar, si convertano definitivamente alla moneta elettronica”.
Così il Direttore generale di Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, Roberto Calugi, commenta il testo del decreto fiscale approvato ieri alla Camera a larghissima maggioranza.
Uno stop necessario per non affossare il settore
“Il mondo della ristorazione – prosegue Calugi – è fermamente convinto della necessità di adottare misure di contrasto efficace all’evasione fiscale. Ma questo non può avvenire solo sulla pelle delle imprese che già oggi sostengono un carico tributario incredibile. Ogni bar e ristorante deve fare i conti con 35 adempimenti fiscali, tra imposte nazionali e locali. Aggiungere una nuova voce di costo quali le commissioni bancarie, che pesano per 15 centesimi su ciascun caffè, o, in subordine, rischiare di incorrere in sanzioni, sarebbe stato davvero troppo. Meglio dunque andare per gradi, azzerando prima le commissioni e imponendo poi l’uso del pos”.