MILANO – La quarta stima ufficiale di Conab per il 2014/15 non si discosta di molto, nelle cifre, da quella pubblicata lo scorso settembre e fondata sui dati acquisiti ad agosto, a operazioni di raccolta in pieno corso.
Il dato sul raccolto è stato corretto al rialzo di poco più di 200 mila sacchi, a 45,346 milioni di sacchi. Le rettifiche hanno riguardato principalmente la produzione di arabica negli stati di Bahia e San Paolo.
Ma al di là di questi aggiustamenti minimi rimangono immutate le considerazioni di fondo. Per la prima volta dal 2005, la produzione cessa di crescere nell’ambito del ciclo biennale.
E per la prima volta, in quasi due decenni, si interrompe il tipico alternarsi di annate positive e negative, che dai tardi anni novanta ha contraddistinto la produzione brasiliana di arabica pesando in modo decisivo sul bilancio mondiale della domanda e dell’offerta di caffè (cliccare sulle tabelle e sui grafici per aprirli in un’altra finestra/scheda).
La causa? La grave siccità che ha colpito le più importanti aree produttive del paese nei primi mesi dell’anno, in coincidenza con le fasi decisive per lo sviluppo finale del raccolto.
Ma hanno inciso anche i diminuiti investimenti causati dal calo dei prezzi nella seconda metà del 2013, le potature drastiche (esqueletamento) decise da molti produttori per rinforzare gli arbusti e l’inversione del ciclo biennale riscontrata in alcune aree del Minas Gerais.
Senza dimenticare la grave gelata che ha colpito il Paraná nell’inverno 2013, che sommata alla successiva siccità estiva ha ridotto drasticamente le capacità produttive di questo stato.
Dati generali
L’indagine sul campo è stata compiuta nei primi 12 giorni di dicembre coprendo la quasi totalità delle aree di produzione.
Come sempre, Conab ha operato in stretta collaborazione con le istituzioni locali e le associazioni di settore. Si è avvalsa inoltre delle più moderne tecniche di telerilevamento satellitare.
La produzione 2014/15 è stimata in 45,346 milioni di sacchi, in calo del 7,7% (3,81 milioni di sacchi in meno) rispetto al 2013/14 e del 10,78% (5,48 milioni di sacchi in meno) rispetto ai 50,8264 milioni del 2012/13.
Il raccolto di arabica, pari a 32,31 milioni di sacchi, segna un calo del 15,6% (5,979 milioni di sacchi in meno) sull’annata anteriore ed è inferiore di circa 6 milioni di sacchi (-15,74%) rispetto al dato record di 38,344 milioni di sacchi di due anni fa.
Quello di robusta raggiunge invece il dato senza precedenti di 13,04 milioni di sacchi, realizzando un incremento del 20% sul 2013/14.
Le superfici coltivate si riducono del 2,6% e risultano pari a 2.251.968,2 ettari di cui 1.946.440,8 (86,43%) produttivi. Quasi i tre quarti di dette superfici si concentrano nei due principali stati produttori: Minas Gerais ed Espírito Santo.
Nel Minas Gerais le coltivazioni si estendono su 1.199.461 ettari (53,26% del totale nazionale) e sono costituite per il 98,8% da arbusti di arabica. Nell’Espírito Santo, le aree coltivate raggiungono i 474.685 ettari, di cui 308.224 coltivati a robusta, varietà di cui questo stato è il maggior produttore, e 166.461 di arabica.
La produttività è stata comunque elevatissima. Il dato complessivo su scala nazionale si attesta infatti a 23,23 sacchi/ha. Si tratta del terzo risultato più elevato di sempre.
Le rese per ettaro sono state maggiori soltanto nel 2012 (24,80 sacchi/ha)e del 2013 (24,38).
Va detto però che a tale performance contribuiscono soprattutto i robusta, con un dato medio, senza precedenti, di 29,54 sacchi/ha, mentre gli arabica scendono a 21,47 sacchi/ha: molto al di sotto del massimo storico raggiunto l’anno scorso (nonostante il ricorrere di un anno negativo del ciclo biennale) di 24,45 sacchi/ha.
Stato per stato
Il Minas Gerais subisce un calo produttivo nell’ordine del 18,14%. La produzione è stimata in 22,644 milioni di sacchi (con una tolleranza in più o in meno del 3,15%). La produttività scende a 22,75 sacchi/ha contro i 26,65 del 2013.
Nel Sul de Minas, il raccolto è in flessione del 19,1%, a 10,8 milioni di sacchi. La produttività si riduce del 15,89% a 21,55 sacchi/ha.
Le aree in produzione subiscono una contrazione del 3,83% dovuta principalmente agli interventi di potatura attuati da molti produttori sin dall’anno scorso per rafforzare gli arbusti.
L’impatto della siccità è stato molto forte e ha fatto sì che il raccolto sia risultato, alla fine, inferiore di oltre un quinto al potenziale inizialmente ipotizzato da Conab nella sua prima stima.
Gli effetti sono stati comunque molto diversi da zona a zona, in funzione dell’altitudine, dell’intensità del deficit idrico, delle cure agricole e dell’età delle piante.
Le condizioni climatiche hanno reso le colture più vulnerabili alle avversità e hanno portato a un forte aumento nell’incidenza dei difetti.
Bilancio decisamente più positivo nel Cerrado Mineiro, l’unica regione dello stato che segna un progresso rispetto all’anno precedente, anche se inferiore alle aspettative iniziali.
La produzione è aumentata infatti del 10,6% e ha raggiunto i 5,766 milioni di sacchi. A questo miglior risultato ha contribuito anche l’aumento delle superfici produttive (+2,92%), dal momento che l’incremento della produttività è stato più contenuto (+7,44%). Le rese unitarie si confermano su livelli elevatissimi: ben 33,06 sacchi/ha.
Il clima è stato sfavorevole anche in questa area, con forte siccità a gennaio e febbraio. Precipitazioni scarse e irregolari hanno caratterizzato pure i mesi successivi, ma le conseguenze sono state mitigate dalla elevata percentuale di colture irrigate.
La raccolta si è conclusa a settembre. Grazie al clima finalmente propizio le operazioni si sono svolte senza intoppi e la qualità in tazza si presenta generalmente buona.
Nella Zona da Mata, le conseguenze della siccità sono state accentuate dall’inversione di ciclo, dai vasti interventi di potatura, che hanno interessato dal 20% al 30% delle superfici produttive, nonché dai ridotti investimenti, a seguito dei ribassi dei prezzi.
La conseguenza è stata un calo produttivo del 36,21%: dal dato eccezionale dell’anno scorso di 8,316 milioni di sacchi, ai 5,304 milioni di quest’anno.
Limitano i danni, infine, Norte, Jequitinhonha e Mucuri dove la produzione subisce una riduzione sull’anno inferiore all’1%.
Quali le prospettive produttive del Minas Gerais per l’annata entrante? Il report sottolinea il forte stress vegetativo subito dalle piantagioni aggravato dal ritardato arrivo delle piogge a ottobre.
La gestione agricola nella prossima stagione sarà estremamente delicata e comporterà notevoli investimenti, in termini di fertilizzazione e di profilassi fitosanitaria.
Vanno infine ricordate le forti potature attuate anche quest’anno, che limiteranno ulteriormente il potenziale del raccolto 2015/16.
Annata record per l’Espírito Santo, la cui produzione raggiunge i 12,8057 milioni di sacchi, con un incremento del 9,5% sul 2013/14.
Altissima anche la produttività, che sale a 29,56 sacchi/ha. Ma si tratta di un risultato dalle due facce. A crescere, infatti, è il solo dato dei robusta.
Il raccolto di conilon, dopo la battuta d’arresto dell’anno passato, registra una crescita del 21,2%, per un volume record di 9,949 milioni di sacchi.
L’andamento climatico penalizza invece gli arabica, la cui produzione subisce un forte ridimensionamento (-18%) e scende a 2,8567 milioni di sacchi, risentendo anche dei minori investimenti e delle forti potature.
La stima relativa allo stato di San Paolo è quella che ha suscitato le maggiori perplessità tra gli analisti. Conab ha ulteriormente ritoccato al rialzo il dato sulla produzione portandolo a 4,5888 milioni di sacchi, più addirittura di quanto non avesse previsto nella prima stima di gennaio.
Il raccolto paulista risulta così in crescita del 14,4% sul 2013/14, nel pieno rispetto del ciclo biennale.
Tuttavia, la maggiore produzione non deriva da un incremento della produttività, bensì da un’improvvisa revisione del dato sulle superfici produttive, la cui estensione è ora stimata in 199.686 ettari, contro 152.665 indicati dal report di settembre.
L’indice di produttività per ettaro risulta, ora, addirittura in calo rispetto al 2013 ed è stimato in 22,98 sacchi/ha contro i 24,70 dell’anno scorso.
Secondo gli esperti di Conab, la coltura nello stato è destinata ad assumere caratteri sempre più intensivi.
La riprova nella densità media di impianto riscontrata nelle nuove piantagioni in formazione, che risulta superiore di quasi un terzo a quella delle piantagioni produttive.
Le note più positive giungono dallo stato di Bahia, dove la produzione cresce del 31,8% passando da 1,8037 milioni di sacchi, l’anno scorso, a 2,3767 milioni quest’anno.
Gli arabica segnano un incremento del 23,79%, per un totale di 1,34 milioni di sacchi. Nel Cerrado Baiano, i rendimenti hanno raggiunto i 39,28 sacchi/ha.
Per i robusta la crescita è addirittura nell’ordine del 43,8%, con un dato che sale a 1,0399 milioni di sacchi, contro 723.400 sacchi nel 2013/14.
Variazione con il segno più (+8%) anche per lo stato di Rondônia, che registra una produzione vicina al milione e mezzo di sacchi.
Le perdite più pesanti si riscontrano, infine, in Paraná, dove le gelate dell’inverno 2013 e la siccità estiva del 2014 hanno riscosso un pesante tributo restringendo drasticamente le superfici produttive e riducendo il raccolto di quest’anno a circa un terzo di quello dell’anno scorso.
Conab pubblicherà la prima stima sul raccolto 2015/16 venerdì 9 gennaio.