MILANO – Il prossimo raccolto brasiliano sarà grosso modo uguale a quello dell’anno scorso. Questo il responso della prima stima ufficiale Conab per il 2015/16, diffusa nel pomeriggio di ieri, in netto ritardo rispetto alla data – precedentemente annunciata – del 9 gennaio.
L’indagine sul campo è stata svolta tra l’1 e il 12 dicembre. Trattandosi della stima preliminare, il range è molto ampio.
Secondo l’agenzia del minagricoltura di Brasilia, la produzione 2015/16 sarà compresa tra i 44,11 e 46,61 milioni di sacchi. Ciò equivale – a seconda che si consideri il limite inferiore o superiore della stima – a un calo del 2,7% o un incremento del 2,8%, rispetto all’annata precedente.
Considerando il valore mediano della stima otteniamo un volume di 45,36 milioni di sacchi. Un dato pressoché invariato rispetto ai 45,34 milioni di sacchi del 2014/15.
Smentite dunque le ipotesi pessimistiche sostenute da mesi dal Consiglio Nazionale del Caffè, che prevedevano un raccolto in ulteriore calo, vicino ai 40 milioni di sacchi (cliccare per aprire la tabella sottostante in un’altra finestra).
Guardando alla ripartizione tra le due varietà, il raccolto di arabica sarà compreso tra i 32,497 e i 34,4 milioni di sacchi; quello di conilon (robusta) tra 11,612 e i 12,211 milioni di sacchi.
Il raccolto di arabica sarà – a seconda delle ipotesi – tra lo 0,6% e il 6,5% superiore a quello dell’anno scorso, nonostante il ricorrere – in teoria – di un’annata negativa del ciclo biennale.
Ciò in ragione della forte ripresa produttiva del Paraná, della sostanziale tenuta del Minas Gerais e delle previsioni di crescita in Bahia ed Éspirito Santo. Tra i principali stati produttori di arabica, l’unico in calo sarebbe il San Paolo.
Negative invece le previsioni per il raccolto di robusta, che subirà una flessione compresa tra il 6,3% e il 10,9%.
Causa principale, il forte calo atteso nell’Éspirito Santo, dove la produzione registrerà una variazione negativa compresa tra il -10% e il -14,3%, in conseguenza della siccità sofferta alla fine dello scorso raccolto e del freddo intenso registrato durante la fioritura di questo raccolto.
Sulla scorta dei dati sopra riportati, la produttività per ettaro su scala nazionale si attesterebbe tra i 22,79 e i 24,09 sacchi/ha, contro i 23,29 sacchi/ha del 2014/15.
L’area coltivata è pari a 2.256.501,4 ha di cui 1.935.120 ha produttivi, in leggero calo (rispettivamente -01% e -0,6%) rispetto all’anno scorso.
L’area coltivata ad arabica è pari a 1.772.082,9 ha (78,5% del totale nazionale), in lieve contrazione (-0,13%). L’area coltivata a robusta è di 484.418,5 ha (di cui 309.481 nell’Espírito Santo), in crescita dello 0,42%.
La produzione del Minas Gerais – massimo stato produttore brasiliano – è stimata tra i 22,709 e i 23,973 milioni di sacchi (+0,3%; +5,9%).
Nonostante la ripresa attesa sul fronte degli arabica, l’Espírito Santo – principale produttore di caffè robusta – raccoglierà tra gli 11,41 e i 12,09 milioni di sacchi (-10,9%; -5,6%).
La produzione dello stato di San Paolo è prevista tra i 4,19 e i 4,4 milioni di sacchi (-8,8%; -4,1%)
Bahia produrrà tra i 2,35 e i 2,49 milioni di sacchi (-0,7; +5%); Rondônia tra 1,58 e 1,67 milioni di sacchi (+2,2%; +8,2).
In fortissimo recupero -come già detto – il Paraná, il cui raccolto è stimato in 1-1,1 milioni di sacchi, con un incremento compreso tra il 79% e il 96%.
Per un’analisi più approfondita delle cifre della stima vi rimandiamo al numero di domani.