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STIMA CONAB – Produzione 2013/14 a 49,15 milioni di sacchi: è il secondo raccolto più abbondante di sempre dopo quello record del 2012/13

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MILANO – Conab rifà i conti e cambia di nuovo idea. Nella quarta stima ufficiale sul raccolto brasiliano 2013/14 – diffusa venerdì pomeriggio – l’agenzia specializzata del minagricoltura brasiliano rivede considerevolmente al rialzo (+1,6 milioni di sacchi) le cifre diffuse lo scorso settembre, portando il dato sulla produzione a 49,15 milioni di sacchi.

Il raccolto concluso lo scorso autunno è dunque – secondo Conab – il secondo più abbondante di sempre, inferiore di appena il 3,3% a quello record dell’anno passato.

A settembre, Conab aveva previsto 47,54 milioni di sacchi, contro i 48,59 della stima di maggio.

La stima

L’indagine sul campo si è svolta, tra il 1° e il 14 dicembre, nei 7 principali stati produttori del paese.

I dati raccolti sono stati integrati, come sempre, dalle informazioni fornite dalle istituzioni locali, nonché dalle cifre e dai rapporti dell’Istituto brasiliano di geografia e statistica (Ibge), in particolare per quanto riguarda gli stati produttori minori.

La produzione brasiliana di caffè 2013/14 viene stimata in 49,15 milioni di sacchi, ossia 1,67 milioni in meno (-3,3%) rispetto ai 50,82 milioni di sacchi raccolti nel 2012/13.

Gli effetti del ciclo negativo degli arabica sono stati compensati dalle buone cure colturali e dagli investimenti in input agricoli, resi possibili dagli elevati livelli di prezzo degli anni trascorsi.

Tanto che la produzione di arabica risulta inferiore appena dello 0,15% (-58.200 sacchi) a quella record del 2012 ed è pari a 38,29 milioni di sacchi.

Stima Conab dic 2013
La flessione produttiva sull’anno precedente va dunque imputata, pressoché per interno, al minor raccolto di conilon.

La produzione di robusta passa infatti dai 12,4824 milioni dell’anno scorso ai 10,8658 di quest’anno, pari a una diminuzione del 12,95% (-1,6166 milioni di sacchi), dovuta soprattutto all’annata non esaltante del massimo stato produttore di questa varietà: l’Espírito Santo.

Come osserva la relazione di accompagnamento della stima, l’impatto del ciclo biennale degli arabica si è notevolmente ridotto nell’arco dell’ultimo decennio, sino a praticamente ad annullarsi quest’anno.

Alternanza - Conab dic 2013Tale evoluzione riflette la migliorata gestione della filiera, le più evolute tecniche agronomiche, ma anche – come vedremo più avanti – l’invertirsi del ciclo biennale in alcune regioni del Minas Gerais.

La superficie totale coltivata a caffè in tutto il Brasile è pari a 2.311.599 ettari, di cui 295.173 ha (12,77%) in formazione, in lieve calo (-0,76%) rispetto all’annata precedente.

Quasi i tre quarti delle aree (74,88%) si concentrano in due stati: il Minas Gerais, con 1.231.778 ha (costituiti al 98,85% da piantagioni di arabica), pari al 53,29% della superficie totale, e l’Espírito Santo, con 499.082 ettari (187.885 di arabica e 311.197 di robusta), pari al 21,6%

La produttività media su scala nazionale si attesta al livello di 24,38 sacchi/ha, in lievissimo calo rispetto ai 24,80 del 2012/13.

Aree di produzione-Conab dic 2013

Stato per stato

A riprova di quanto già detto, la produzione del Minas Gerais risulta addirittura in crescita del 2,66%, per un totale di 27,66 milioni di sacchi, contro i 26,944 dell’anno scorso.

La produttività si attesta a 26,65 sacchi/ha, a fronte dei 26,20 sacchi/ha del 2012, che lo ripetiamo è stato un anno record per la caffeicoltura brasiliana.

Nel Cerrado Mineiro, il raccolto segna una flessione del 16,3% scendendo a 5.213.158 sacchi. Analogo il calo della produttività (-16,8%), che passa dai 36,9 sacchi/ha dell’anno scorso ai 30,7 sacchi/ha di quest’anno. Il raccolto è comunque da record per un anno negativo del ciclo biennale.

Le condizioni climatiche, al di là di alcune anomalie locali, sono state sostanzialmente favorevoli.

Unico neo, le piogge fuori stagione nel periodo della raccolta, che hanno comportato la caduta dei frutti aumentando la percentuale di chicchi fermentati, con conseguenze sulla qualità.

Più contenuta la flessione (-3,2%) nel Sul de Minas, dove la produzione raggiunge è di 13.354.609 sacchi, per una produttività di 25,6 sacchi/ha.

Il minor calo produttivo è dovuto, oltre che alle buone cure agricole, all’inversione di ciclo intervenuta in alcuni comuni.

Le regioni di Norte de Minas, Jequitinhonha e Mucuri presentano anch’esse variazioni minime (-0,89%) rispetto al raccolto precedente.

In queste aree, la produttività rimane nettamente più bassa (20,66 sacchi ettaro) rispetto al resto dello stato, essendo ancora presenti delle piantagioni operanti con criteri e pratiche tradizionali.

Il report osserva che il deficit idrico caratteristico della regione, unito alle temperature elevate, ha contribuito a ridurre le rese unitarie nelle aree non irrigate.

Nella Zona da Mata, la produzione è addirittura in crescita del 35,5% rispetto all’annata trascorsa, per effetto della ciclicità positiva, del favorevole andamento climatico e dell’espansione dell’area produttiva (+1,8%), stimata in 309.593 ettari.

Le operazioni di raccolta sono state complicate dalla pioggia, che unita al microclima umido, caratteristico della regione, ha in parte pregiudicato la qualità dei chicchi.

Nelle aree a più bassa altitudine, la siccità – verificatasi da dicembre a febbraio – ha condizionato negativamente lo sviluppo dei frutti incidendo sulla grossezza della grana.

La condizione vegetativa delle piantagioni è al momento buona.

Gli specialisti di Conab segnalano occasionali ritardi intervenuti nella raccolta del caffè in terra, dovuti principalmente all’elevato costo della manodopera e alla sua difficile reperibilità.

Ciò potrebbe aver favorito il proliferare della scolite del caffè e si teme che questo parassita possa tornare a costituire una minaccia durante il nuovo ciclo vegetativo, anche perché, dopo la messa al bando dell’endosulfano, decisa quest’anno dal governo brasiliano, non sono attualmente disponibili insetticidi alternativi.

Confronto produzione - Conab dic 2013

Segna una flessione del 6,4% il raccolto dell’Espírito Santo, massimo produttore brasiliano di robusta, che risulta pari a 11,976 milioni di sacchi, contro i 12,502 milioni dell’anno scorso.

Ed è stata proprio la minor produzione di conilon, in calo del 15,5%, a determinare tale esito negativo.

Hanno inciso sfavorevolmente i fattori climatici, con piogge intense durante il periodo della fioritura, tra agosto e settembre 2012, e siccità, associata ad elevate temperature, a cavallo tra dicembre e gennaio.

Ciò ha portato a minori rese, sia in termini quantitativi (29 sacchi/ha), che qualitativi (maggior presenza di chicchi più piccoli e difettosi).

Stagione positiva invece per gli arabica, la cui produzione cresce del 25% raggiungendo i 3,486 milioni di sacchi (pari a una produttività media di 20,5 sacchi/ha), nonostante il ricorrere di un’annata negativa nel ciclo biennale.

Un risultato reso possibile dalle favorevoli condizioni climatiche, ma anche dalle ricadute positive del programma Renovar Arabica.

Più “classico” il comportamento dello stato di San Paolo, dove la ciclicità negativa ha determinato un calo di raccolto del 25,14% rispetto al 2012/13.

La produttività rimane comunque elevata (24,7 sacchi/ha), riflettendo anche l’adozione, da parte dei produttori, di tecniche maggiormente intensive.

La nuova stima produttiva è di 4.010.067 sacchi, superiore del 4,28% a quella di settembre.

In calo la produzione dello stato di Bahia, che Conab stima in 1,803 milioni di sacchi (-16,1%).

Il raccolto ha risentito soprattutto della lunga siccità intervenuta nel 2012, che si è protratta sino al periodo della formazione dei frutti, con effetti negativi, sia in ragione del deficit idrico, che delle alte temperature.

Cresce del 4,43% la produzione del Paraná, che si attesta a 1,65 milioni di sacchi (tutti di arabica), pari a una produttività di 25,33 sacchi/ha.

La qualità ha risentito negativamente delle piogge cadute durante il periodo della raccolta e, in parte, delle gelate occorse tra la seconda metà di luglio e l’inizio di agosto.

I produttori di questo stato lamentano grosse difficoltà finanziarie, dovute ai costi elevati e ai bassi livelli di prezzo attuali.

Secondo il report prevale un clima di sfiducia e scoraggiamento, che ha indotto molti di essi a ridurre le aree coltivate o addirittura a smettere di produrre caffè.

Concludiamo questa panoramica con lo stato di Rondônia, dove la produzione è stata di 1,357 milioni di sacchi (esclusivamente di robusta), in lieve calo (-0,73%) sull’annata precedente.

La consistente riduzione delle aree produttive (-18,16%) è stata compensata dalle migliori condizioni climatiche, che hanno consentito un parziale incremento della produttività (da 10,88 a 13,20 sacchi/ha), che rimane comunque la più bassa tra quelle di tutti gli stati produttori maggiori.

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