MILANO – Sarà comunque un raccolto da record, anche se inferiore al suo potenziale iniziale, quello che il Brasile prevede per l’annata entrante. Lo sostiene la prima stima ufficiale di Conab, diffusa ieri mattina dal ministero dell’agricoltura di Brasilia, secondo la quale la produzione si attesterà nel 2012/13 tra i 48,97 e 52,27 milioni di sacchi da 60 kg (per un valore mediano pari a 50,61 milioni) nettamente al di sopra dunque del raccolto record di 48,48 milioni di sacchi registrato esattamente 10 anni fa.
La stima Conab
Come osserva Conab nel capitolo introduttivo del report che accompagna la stima, la produzione brasiliana ha segnato nelle ultime 4 annate positive (vedi tabella soprastante) un andamento costantemente al rialzo, che riflette i miglioramenti nelle metodologie agronomiche e la crescente meccanizzazione delle attività.
La stima Conab ritiene che il prossimo raccolto possa essere compreso tra i 48,966 e i 52,272 milioni di sacchi in crescita rispettivamente – a seconda che si consideri il limite inferiore o superiore della stima – del 12,6% o del 20,2% rispetto al dato di 43,48 milioni di sacchi registrato nel 2011/12, a sua volta da record per un anno negativo del ciclo biennale.
La produttività media è stimata tra i 23,63 e i 25,23 sacchi/ettaro. La stima della produzione di arabica è compresa tra i 36,4076 e i 39,02 milioni di sacchi; quella di robusta tra i 12,5581 e i 13,2517 milioni di sacchi.
Una crescita della produzione
A tali dati corrisponde una crescita della produzione degli arabica compresa tra i 4,2191 e 6,8315 milioni di sacchi e dei robusta compresa tra 1,2624 e 1,956 milioni di sacchi. L’area coltivata risulta pari complessivamente a 2,3513 milioni di ettari, in crescita del 3,21% rispetto al 2011 e si concentra principalmente negli stati di Minas Gerais (1,2088 milioni di ettari, prevalentemente di arabica) ed Espírito Santo (493.700 ettari, di cui 305.400 di robusta).
La produzione del Minas Gerais è stimata in 26.335.499 di sacchi, con un margine di stima in più o in meno del 3,01% e una produttività media di 25,84 sacchi/ettaro. La variazione positiva (considerando il valore medio della stima) è del 18,73% rispetto al 2011/12 e del 4,69% rispetto al 2010/11.
L’incremento produttivo avrebbe potuto essere maggiore in assenza delle avversità climatiche che hanno colpito alcune regioni dello stato nell’arco dell’inverno e della primavera 2011, il cui impatto è tuttora in via di valutazione da parte degli specialisti di Conab e verrà più precisamente quantificato nelle prossime stime. Nel Cerrado Mineiro, l’incremento produttivo previsto è nell’ordine del 40% per una produttività media del 32,88 sacchi/ettaro contro i 24,85 del 2011. Da registrare anche una significativa espansione delle aree in produzione (+5,8%).
Il potenziale produttivo
Nonostante la siccità prolungata, le grandinate e le gelate occorse a giugno e luglio e le forti escursioni termiche notturne registrate in alcuni periodi, le regioni del Sul e Centro Oeste de Minas vedranno crescere la loro produzione del 24,86% rispetto al 2011 e 3,35% rispetto al 2010, con una produttività attestata a 25,62 sacchi/ettaro (20,67 nel 2011).
A limitare il potenziale produttivo, oltre ai fattori climatici, è stata anche una parziale inversione del ciclo biennale registrata in alcune zone, nonché i programmi di rinnovo colturale in atto.
L’invertirsi del ciclo biennale appare ancora più marcato nella Zona da Mata, dove ricorrerà, a tutti gli effetti un anno negativo, e la produzione diminuirà del 2,6% rispetto all’anno precedente, con un livello di produttività, viste le premesse, che Conab considera comunque “straordinario” (23,12 sacchi ettaro contro i 24,18 dell’annata trascorsa) La produzione dell’Espírito Santo si attesterà tra gli 11,642 e 12,478 milioni di sacchi, con un dato medio di 12,06 milioni di sacchi, di cui 2,810 (23,3%) di arabica e 9,250 (76,7%) di robusta.
In crescita il raccolto di conillon – stimato tra gli 8,9744 e i 9,5275 milioni di sacchi (rispettivamente +5,6% e +12,2% rispetto agli 8,494 milioni di sacchi del 2011), con elevati livelli di produttività (33 sacchi/ettaro) resi possibili dai forti investimenti degli ultimi anni.
Ben diversa la situazione per quanto riguarda gli arabica, la cui produzione subirà un calo stimato tra il 4,2% e il 13,3% rispetto all’annata precedente imputabile all’andamento climatico sfavorevole, ma anche all’invecchiamento degli arbusti e all’arretratezza del comparto, che si riflettono sui bassi indici di produttività (appena 16 sacchi/ettaro).
L’analisi Conab
La variazione positiva più spettacolare rispetto al 2011 è prevista nello stato di San Paolo, dove Conab – nonostante le difficoltà incontrate nell’elaborazione della stima, causa i ritardi nel ciclo vegetativo – si sbilancia a prevedere un incremento compreso tra il 40,7% e il 55,2%, per una produzione che potrebbe raggiungere i 4,83 milioni di sacchi.
Nello stato di Bahia è previsto un incremento compreso tra il 13,8% e il 20,9% cui contribuiranno soprattutto gli arabica (+26,4% e +22% rispettivamente nelle regioni del Cerrado e del Planalto), mentre la crescita dei robusta darà più contenuta (+5%), per effetto dei forti interventi di rinnovo e potatura, destinati comunque a dare i loro frutti negli anni a venire.
Nel Paraná, le stime elaborate da Conab in collaborazione con le istituzioni locali prevedono un raccolto grosso modo in linea con quello del 2011, mentre sarebbe lecito attendersi, al ricorrere di un’annata positiva, un incremento di almeno il 20%. A spiegare questo risultato, all’apparenza deludente, concorrono varie ragioni, tra cui: l’andamento migliore del previsto del raccolto precedente, le gelate occorse a fine giugno, il regime irregolare delle precipitazioni e le forti escursioni termiche registrate nel periodo primaverile.
Va detto inoltre che è in atto una profonda ristrutturazione del comparto, che dovrebbe contribuire in futuro a far crescere in misura rilevate le rese, grazie alla razionalizzazione e alla modernizzazione delle tecniche agronomiche.
Positive, infine, le previsioni per lo stato di Rondônia, secondo produttore nazionale di robusta, dove si prevede un incremento compreso tra 26,8% e il 32,0% legato soprattutto a fattori ciclici. Nonostante la forte crescita sull’anno anteriore, i livelli di produttività rimangono tra i più bassi del paese.