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STIMA CONAB/IL COMMENTO – Paraná e Zona da Mata salvano il raccolto brasiliano

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MILANO – Paraná e Zona da Mata salvano il raccolto brasiliano. Questa la considerazione principale che si ricava da una prima lettura della stima preliminare Conab per il 2015/16, pubblicata martedì pomeriggio, di cui abbiamo anticipato sin da martedì sera i dati salienti.

Come già riferito, l’agenzia del minagricoltura brasiliano prevede che il prossimo raccolto si attesti tra 44,11 e 46,61 milioni di sacchi, per un dato medio di 45,34 milioni di sacchi, pressoché identico (lo scarto è di appena 20 mila sacchi) a quello dell’anno scorso.

L’aspetto più interessante è che il raccolto di arabica sarebbe addirittura in crescita. Conab lo stima infatti tra i 32,5 e 34,4 milioni di sacchi, con un incremento compreso tra lo 0,6% e il 6,5%.

Il merito va alla consistente ripresa produttiva del Paraná – dopo l’annus horribilis 2014 – ma anche al buon risultato della Zona da Mata, che compensa l’andamento sfavorevole in quasi tutto il resto del Minas Gerais, dovuto a fattori climatici e ciclici.

Annata negativa, invece, per i robusta, con una produzione stimata tra gli 11,61 e i 12,21 milioni di sacchi, ossia un calo compreso tra l’8,8% e il 6,3% dovuto soprattutto al deludente raccolto dell’Espírito Santo, massimo stato produttore brasiliano di questa varietà.

Per effetto di tali variazioni, gli arabica conteranno per il 73,7% della produzione brasiliana, contro il 71,2% dell’anno scorso.

A conti fatti, la produttività varia di poco. Su scala nazionale, Conab calcola un dato compreso tra i 22,79 e i 24,09 sacchi /ha, a seconda dei casi minore del 2,1% o maggiore del 3,4% rispetto ai 23,29 sacchi/ha del 2014.

Tab 1 Conab 2015_16

Cresce lievemente il contributo dato dal raccolto dal Minas Gerais, che torna a essere superiore al 50% del totale nazionale.

Le previsioni relative al principale stato produttore brasiliano (salvo diversa indicazione utilizzeremo di seguito il dato medio tra i due estremi di stima) indicano un raccolto di 23,341 milioni di sacchi, in crescita del 4,45% sul 2014.

L’area produttiva è calcolata in 973.581 ettari, in calo del 2,16% rispetto all’annata passata. La produttività si attesterebbe a 23,97 sacchi/ha, in crescita del 5,36%, rispetto al 2014, ma sempre inferiore del 10% a quella del 2013.

I periodi di siccità intervenuti nel 2014 hanno lasciato il segno, in modo particolare sugli arbusti più vecchi e stressati. L’andamento climatico più favorevole negli ultimi due mesi dell’anno solare ha parzialmente risollevato la situazione.

La fioritura principale ha avuto luogo tra fine ottobre e inizio novembre. I buoni livelli di umidità hanno facilità la prima applicazione di fertilizzante.

Affinché il raccolto possa realizzare pienamente il suo potenziale sarà decisivo l’andamento climatico dei primi due mesi del 2015, in particolare il sussistere di un regime delle precipitazioni regolare.

Nel Sul de Minas – principale area di produzione dello stato – il raccolto è stimato in 10,441 milioni di sacchi, in flessione del 3,36% rispetto al 2014 e del 21,82% rispetto al 2013.

L’ulteriore calo va attribuito alla riduzione delle aree produttive del 4,81% (cui fa riscontro un incremento del 23,98% delle aree in formazione o rinnovo), dal momento che la produttività è, invece, in leggera ripresa (+1,53%, pur rimanendo inferiore del 14,60% a quella del 2013), a 21,88 sacchi /ha.

Cali più accentuati nel Cerrado Mineiro, dove la produzione diminuirà del 13,2%, a poco più di 5 milioni di sacchi.

Al di là della lieve contrazione delle superfici produttive, tale andamento va imputato principalmente alla ciclicità negativa.

Pur in flessione del 10,62%, le rese rimarranno le più alte dello stato (29,55 sacchi/ha). Lo stato fitosanitario delle piante appare buono, i produttori hanno iniziato a dicembre la seconda applicazione dei fertilizzanti.

Buone notizie giungono – in compenso – dalla Zona da Mata Mineira, dove è previsto un incremento del 34,36% (oltre 1,82 milioni di sacchi in più), che porterà la produzione di questa regione a 7,127 milioni di sacchi. Ciò si tradurrà – secondo Conab – in una produttività media nell’ordine dei 24,31 sacchi/ha, contro i 18,64 sacchi/ha dell’anno scorso.

Un risultato in controtendenza rispetto al resto dello stato, determinato dal concorrere di una serie di circostanze favorevoli, quali: il ricorrere di un’annata negativa nel ciclo biennale (invertito rispetto al resto dello stato), l’incremento delle aree produttive (+3%), i maggiori investimenti resi possibili dalla ripresa dei prezzi, il favorevole andamento climatico nel periodo di fioritura e post-fioritura.

Pressoché invariato – infine – il raccolto di Norte de Minas e Jequitinhonha/Mucuri, che si attesterà a 769.00 sacchi, con flessioni minime sulle annate precedenti (-0,17% sul 2014 e -1% e 2% rispettivamente sul 2013 e 2012), a fronte però di una produttività in lieve aumento (+2,59%).

La prima stima per l’Espírito Santo indica una produzione 2015 compresa tra 11,412 e 12,089 milioni di sacchi, con una produttività attestata tra i 26,22 e 27,77 sacchi/ha. Ciò equivale a una flessione compresa tra il 5,6% e il 10,9% rispetto ai 12,806 milioni di sacchi del 2014.

A determinare questa evoluzione negativa, un raccolto di conilon sensibilmente inferiore a quello record dell’anno scorso. Più nel dettaglio, Conab stima la produzione di robusta di quest’anno tra gli 8,522 e gli 8,959 milioni di sacchi, ossia tra il 14,3% e il 10% in meno rispetto al 2014.

Vari i fattori che hanno inciso negativamente. Oltre al normale calo fisiologico, dopo un raccolto eccezionalmente abbondante, il report cita i minori investimenti, la forte siccità intervenuta nel periodo successivo all’ultimo raccolto, la maggiore incidenza delle avversità agricole e il freddo intenso, che ha interessato alcune importanti aree di produzione nel periodo della fioritura.

Andrà decisamente meglio – secondo Conab – sul fronte degli arabica, dove si prevede una produzione tra i 2,89 e i 3,13 milioni di sacchi, contro i 2,857 del 2014.

Subirà un calo del 6,43% la produzione del San Paolo, che scenderà a 4,294 milioni di sacchi risentendo della siccità, ma anche dei fattori ciclici e di una lieve riduzione (-2,4%) delle aree produttive.

Bahia avrà un raccolto compreso tra i 2,35 e i 2,49 milioni di sacchi, a seconda dei casi in calo dello 0,7% o in crescita del 5%. Positive le aspettative per gli arabica – con una crescita compresa tra il 4,4% e il 10,9%, per una produzione tra i 2,35 e i 2,49 milioni di sacchi.

Nonostante l’espansione delle superfici produttive, per il raccolto di robusta si prevede invece un calo compreso tra il 2,6% e il 7,4% rispetto rispetto al dato di 1,04 milioni di sacchi registrato l’anno scorso.

Dal Paraná – come già detto – le note più positive. La produzione sarà di 1-1,1 milioni di sacchi, in forte ripresa rispetto ai soli 558.600 sacchi dell’anno scorso, quando il raccolto fu compromesso dalle gelate invernali e dalla siccità estiva.

A rendere possibile questo rapido recupero (la produzione rimarrà comunque molto al di sotto del dato di 1,65 milioni di sacchi del 2013), un forte incremento della produttività (tra il 40,7% e il 54,8% in più) unito a un’espansione delle superfici produttive del 27,2%.

Rondônia produrrà 1,51-1,604 milioni di sacchi di caffè robusta, con un incremento compreso tra il 2,2% e l’8,2%. La produttività – per quanto in crescita – rimane molto bassa (appena 18,11 sacchi/ha).

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