lunedì 23 Dicembre 2024
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STIMA – Produzione brasiiana in calo (-8,16%) per il secondo anno consecutivo a 45,1 milioni di sacchi

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MILANO – L’attesa è conclusa. Conab ha diffuso ieri la sua terza stima sul raccolto 2014/15, quello che si sta concludendo in queste settimane. Il nuovo documento conferma la portata e la gravità dei danni arrecati dalla siccità. Ma smentisce al tempo stesso le ipotesi catastrofiste di chi (come Fundação Procafé) aveva ipotizzato, in questi mesi, perdite di raccolto ancora più ingenti. L’agenzia specializzata del minagricoltura brasiliano ha anzi corretto lievemente al rialzo (circa 575 mila sacchi in più) il dato sulla produzione complessiva. E ha ulteriormente rassicurato i mercati, qualche giorno fa, divulgando le conclusioni di un suo studio, secondo il quale la produzione potrebbe risalire, sin dall’anno prossimo, a quasi 49 milioni di sacchi. Un dato, quest’ultimo, che sino a pochi anni fa sarebbe stato da record.
Il risultato di quest’anno interrompe l’andamento ciclico su base biennale che caratterizzava, dal 2005, i raccolti di arabica. Va detto che l’ampiezza delle variazioni si era considerevolmente ridimensionata in tempi recenti (cliccare sulle immagini per ingrandirle).

Istogramma Brasile

La stima
L’indagine sul campo è stata compiuta tra il 3 e il 16 agosto, ad operazioni di raccolta in pieno corso. Gli specialisti di Conab sono stati dispiegati nei 7 principali stati produttori (Minas Gerais, Espírito Santo, São Paulo, Bahia, Paraná, Rondônia e Goiás), ai quali corrisponde il 98,3% della produzione stimata su scala nazionale. I dati raccolti sono stati integrati da quelli forniti dalle istituzioni locali, nonché dalle informazioni assunte attraverso le più moderne tecniche di telerilevamento satellitare.
Ma passiamo subito alle cifre. La produzione è ora calcolata in 45,141 milioni di sacchi, di cui 32,1075 di arabica (pari al 71,1% del raccolto) e 13,0335 milioni di robusta (conilon). Ciò equivale a un calo di poco più di 4 milioni di sacchi (-8,16%) rispetto al 2013/14, che è stato però un anno negativo nel ciclo biennale. La produttività su scala nazionale è pari a 22,62 sacchi/ha, contro i 24,38 sacchi/ha del 2013. Il raccolto di arabica cala del 16,14%; quello di robusta cresce di quasi il 20%.
Produzione generale

Cosa cambia?
Come già detto questo dato è lievemente superiore a quello indicato nella stima di maggio. La correzione positiva è spiegata dalle migliorate aspettative di raccolto sul fronte dei robusta (700 mila sacchi in più rispetto alla seconda stima), mentre il dato degli arabica subisce invece un invece ulteriore ritocco al ribasso (127 mila sacchi in meno).

Area coltivata
L’area coltivata (arabica+conilon) è pari a 2.221.816,2 ettari, di cui 1.917.771,8 (pari al 3,88%) produttivi, in calo del 3,88% rispetto all’annata passata.
Ben il 54,2% delle aree, pari a 1,2 milioni di ha (al 98,8% di arabica) si concentra nel Minas Gerais. L’Espírito Santo si conferma il secondo stato produttore, con una superficie di oltre 480 mila ha, dei quali 310 mila di robusta.
Produzione comparativo

Stato per stato
Il Minas Gerais paga un pesante tributo alla siccità occorsa nel primo trimestre 2014. La produzione subisce infatti una flessione superiore al 18% fermandosi a quota 22,62 milioni di sacchi, contro gli oltre 27,66 del 2013/14.
Buona parte delle colture appaiono attualmente debilitate per lo stress subito e richiederanno investimenti in fertilizzazione e profilassi fitosanitaria. Inoltre, la recente proibizione dell’uso dell’endosulfano ha reso più difficile la predisposizione di strategie efficaci di lotta alle avversità. Caldo e siccità hanno favorito il proliferare di fitofagi e infestanti.
Il Sul de Minas, dove le operazioni di raccolta sono alle loro battute finali, la flessione sul 2013 è del 19,66%, per un output di 10,73 milioni di sacchi. Parte del calo è attribuibile al ridursi delle aree produttive, in conseguenza delle potature drastiche attuate da molti produttori, per rafforzare gli arbusti più deboli e recuperarne la produttività. Ma la causa principale è legata alle condizioni climatiche proibitive della scorsa estate, che hanno pregiudicato le fasi decisive della maturazione del raccolto. Va detto comunque che l’impatto è stato fortemente differenziato a seconda delle zone. Hanno inciso elementi quali: l’entità del deficit idrico, l’altitudine, la qualità delle pratiche colturali, le condizioni iniziali delle piantagioni e l’età degli arbusti.
Il Cerrado Mineiro è l’unica regione che registra una variazione positiva sull’annata precedente: la produzione è salita a 5,835 milioni di sacchi (+12%), per una produttività al di sopra della soglia dei 30 sacchi/ha. A tale andamento favorevole, in linea con la tradizionale ciclicità biennale degli arabica, hanno contribuito le condizioni climatiche più favorevoli. Il minore impatto della siccità è dipeso anche dall’utilizzo dell’irrigazione e dall’espansione delle superfici coltivate, con l’entrata in produzione di aree nuove o rinnovate. La qualità del raccolto è generalmente buona, anche se la percentuale di chicchi difettosi è superiore alle medie consuete.
Conab taglia ulteriormente le cifre relative alla Zona da Mata. La produzione è ora stimata in 5,293 milioni di sacchi: ben 3 milioni in meno (-36,34%) rispetto al 2013/14, che per questa regione era stato un anno positivo, con un raccolto da record. Ad acuire la flessione ha contribuito anche una contrazione sensibile (-8%) delle aree coltivate.
Norte de Minas, Jequitinhonha e Mucuri segnano infine una lieve flessione sull’annata anteriore, in linea con la sostanziale stabilità produttiva mostrata in tempi recenti.
L’ Espírito Santo è, tra tutti gli stati produttori, quello che ha subito la revisione positiva più rilevante rispetto alle cifre di maggio (quasi 650 mila sacchi in più). Stando ai nuovi dati, la produzione sfiora i 12,85 milioni di sacchi, di cui 9,95 milioni (77,43%) della varietà conilon (di cui questo stato è il massimo produttore brasiliano) e 2,8997 milioni di arabica (22,57%).
Rispetto al 2013/14, il dato è in crescita del 9,85%.Ma è una notizia buona a metà, poiché è in forte aumento il solo raccolto di robusta (+21,18%), mentre gli arabica sono in calo del 16,82%.

Per il conilon è un’annata record, resa possibile dagli investimenti recenti nel rinnovo e nella razionalizzazione delle colture oltre che dalle condizioni meteo, per una volta, favorevoli.
La produzione di arabica segna invece il passo, complici i fattori climatici (soprattutto nella regione di Caparaó), ma anche quelli ciclici ed economici. Il report sottolinea come le istituzioni locali stiano promuovendo l’introduzione di metodologie colturali evolute per entrambe le varietà, allo scopo di spingere al massimo il potenziale produttivo. Le esperienze pilota sin qui compiute hanno consentito di raggiungere rese unitarie superiori ai 60 sacchi/ha, per gli arabica, e ai 100 sacchi/ha per i robusta.
Conab corregge verso l’alto anche la produzione del San Paolo (+5,67%), dove vige ancora la ciclicità positiva, anche se con un raccolto ridimensionato rispetto al potenziale iniziale. L’output del secondo stato produttore di arabica è stimato in 4,4739 milioni di sacchi, pari a un incremento dell’11,57% sul 2013/14. Ciò a conferma del fatto che l’effetto delle anomalie climatiche estive è giunto attenuato nelle principali zone di produzione di questo stato (Alta Mogiana, Ourinhos/Avaré). La più recente indagine sul campo ha constatato una riduzione cospicua delle aree di in formazione e, nel contempo, un incremento rilevante della densità di impianto.
Lo stato a maggiore crescita è Bahia (+26,27%), dove la produzione passa da 1,803 a 2,277 milioni di sacchi, con incrementi rilevantissimi sia per i robusta (+43,77%), che per gli arabica (+14,55%), registrati in tutte le regioni.
Pesantemente negativo, invece, il bilancio nel Paraná, dove le gelate dell’inverno 2013 e la siccità estiva hanno causato danni gravissimi alle colture. Di qui un’ulteriore revisione al ribasso della stima sulla produzione a 510 mila sacchi (-69%).
Raccolto in ripresa, infine, in Rondônia (+9,52%), con un aumento ancora più pronunciato della produttività (+28,41%), che rimane comunque tra le più basse del paese riflettendo complessi problemi strutturali.
Conab divulgherà la stima definitiva a dicembre. La stima preliminare per il raccolto 2015/16 è attesa per gennaio.

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