Stefano Polato, lo chef consulente dell’Esa (European space agency) da dieci anni, si rivela in un’intervista parlando della preparazione dei menù e della dieta degli astronauti, tra cui Samantha Cristoforetti, di cui è direttamente responsabile. Riportiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Anna Paola Merone per il Corriere del Mezzogiorno.
Stefano Polato racconta la dieta nello spazio
Il futuro della nostra alimentazione passa attraverso le stelle. I piatti ideali per vivere bene e affrontare con grazia il passaggio degli anni sono quelli che Samantha Cristoforetti ha portato con sé nello spazio. Cibi messi a punto dallo chef Stefano Polato che, in Campania, firma una serie di menù intitolati ad una alimentazione sana e sostenibile. Un progetto, DeaMadre, che nasce a Pozzuoli.
Polato, partiamo dai cibi che ha messo a punto per Samantha Cristoforetti
“Collaboro da dieci anni con l’Esa, l’agenzia spaziale europea, e ho seguito cinque missioni: ho lavorato ai menu per Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti.”
Cosa mangiano? Cibi liofilizzati?
“Non è tutto come lo ha raccontato Stanley Kubrick. Nello spazio non ci sono solo cibi in pillole o prodotti di sintesi.
Anzi, uno dei nostri obiettivi principali è far arrivare alle missioni cibo quanto più possibile vicino alla sua dimensione originaria. Le soluzioni sono diverse: cibi liofilizzati o disidratati. Ma si ricorre spesso a cibi termostabilizzati”.
Un sottovuoto spinto?
“Sì. Più o meno. Facendo attenzione ai parametri delle temperature, alla pressione e all’acidità del prodotto la conservabilità arriva fino a due anni. Il problema del cibo conservato è che subisce trattamenti molto aggressivi e di conseguenza degrada: basta pensare alla vitamina C che a 36 gradi scappa via”.
Le polpettine che propone a Pozzuoli potrebbero arrivare nello spazio?
“Potrebbero. Intanto la polpettina in versione dolce Samantha l’ha preparata da sola: un dessert che replica la luna, che ha composto in autonomia e consumato lì. Di base i prodotti devono essere anche rapidi da rigenerare e consumare e fruibili in maniera semplice”.
Fra le stelle è arrivato anche il caffè
“Una sfida che ha previsto tre anni di lavoro”.
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