lunedì 23 Dicembre 2024
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Stati Generali, Fipe: “Provvedimenti emergenziali per non chiudere”

C’è bisogno di una regia unica che sappia migliorare il settore nell’interesse anche del Paese. Favorendo la sua trasformazione digitale, investendo sul suo capitale umano, rafforzando l’identità con elementi strategici per la filiera agroalimentare e turistica, rivedendo il sistema delle regole uniche per tutto il settore

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ROMA – Presente e futuro della ristorazione italiana con proposte e soluzioni per ripartire
dopo i mesi di profonda crisi. Questi i temi al centro dell’intervento di FipeFederazione italiana pubblici esercizi, oggi agli Stati Generali dell’economia in corso a Villa Pamphilj.

Nel portare i bisogni e le aspettative dei pubblici esercizi, settore tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria, con profondi danni economici e sociali che saranno difficilmente recuperabili, si sono sollecitati provvedimenti emergenziali. Capaci cioè di tamponare i problemi economico-finanziari impedendo la chiusura di molte aziende. E altri provvedimenti, invece, di natura strutturale e di visione per rilanciare il comparto.

Stati Generali: maggiori interventi per il rilancio

Tra i primi il rafforzamento dei provvedimenti di sostegno per le imprese, in modo particolare sui temi degli indennizzi per le ingenti perdite di fatturato, della liquidità per la quale si è risollecitata la tempestività e delle competenze professionali da preservare, con tutti gli strumenti di protezione sociale disponibili. I provvedimenti strutturali e di visione strategica del settore riguardano, invece, l’attivazione di politiche governative sulla Ristorazione e la filiera agroalimentare, coordinate ed unitarie.

Capaci di dare dignità istituzionale al settore.
Oggi le competenze sulla ristorazione sono frammentate su tre ministeri – sviluppo economico, agricoltura e turismo – che hanno altre priorità settoriali con i danni che da tempo Fipe denuncia: asimmetria di regole, concorrenza sleale, dequalificazione e despecializzazione professionale; sviluppo delle malattie cibo-alcol correlate – alcolismo, obesità, intolleranze e allergie alimentari -, fenomeni sociali gravi – mala movida e
infiltrazioni “malavitose”.

C’è bisogno di una regia unica che sappia migliorare il settore nell’interesse anche
del Paese. Favorendo la sua trasformazione digitale, investendo sul suo capitale umano, rafforzando l’identità con elementi strategici per la filiera agroalimentare e turistica, rivedendo il sistema delle regole uniche per tutto il settore. Il settore disciplinato da una legge che ha trent’anni (Legge 287/1991), quando esisteva un altro mercato e altri modelli di consumo.

La domanda è cambiata, i modelli di consumo si sono evoluti, il paese ha bisogno, anche, di una Ristorazione forte per il suo rilancio.

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