lunedì 23 Dicembre 2024
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Start up svizzere del futuro: dalle capsule compostabili al ghiaccio sintetico

Capsule per caffè compostabili, ghiaccio sintetico e un cestino dei rifiuti più smart contro l’inquinamento e lo spreco. Ecco come le start-up svizzere si impegnano per un mondo migliore

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ZURIGO – Le start up svizzere stanno lavorando su un futuro che sembra sempre più prossimo e che è all’insegna della sostenibilità. Ce ne sono 5 che spiccano nell’articolo di Patrick Stopper su tio.ch, che si occupano di soluzioni molto utili per l’horeca e i consumi domestici del caffè monoporzionato. Leggiamo quali sono queste idee rivoluzionarie.

Start up svizzere: il verde è il colore strategico

Fondare una start up e diventare milionari: ecco il sogno di molti giovani imprenditori. Molti però hanno anche un altro obiettivo, ossia rendere il mondo un posto migliore. I cosiddetti Impact Entrepreneur vogliono colmare la spaccatura tra pensiero imprenditoriale e valore aggiunto sociale.

«La scena è in continua crescita», dichiara Mariana Christen Jakob, cofondatrice dell’impresa Seif, a 20 minuti. Da dieci anni, Jakob e la sua impresa sostengono le start up e ritengono che circa un terzo di tutte le start up svizzere vogliano dare un contributo positivo alla società.

Tropical Mountains Coffee: come non buttare le capsule nella spazzatura

«Nel mondo ogni anno vengono gettate nella spazzatura 56 miliardi di capsule in alluminio per il caffè. Se messe una di fianco all’altra, sarebbero abbastanza da fare 41 volte il giro del pianeta», spiega Thomas Schwegler, fondatore della start-up Tropical Mountains Coffee. Gestisce un’impresa famigliare peruviana che produce caffè puntando sulla produzione biologica e su imballaggi sostenibili. Sia le capsule che l’imballaggio sono quindi completamente compostabili. Sotto il coperchio di ogni capsula si nasconde inoltre un chicco di caffè: «Aggiungendo un po’ d’acqua, potete far crescere il vostro autentico albero di caffè peruviano» spiega Schwegler.

www.tropicalmountains.com

Kitro: per sprecare meno cibo nei ristoranti

Naomi MacKenzie e Anastasia Hofmann hanno fondato la start-up tecnologica Kitro. Grazie alla loro impresa con sede a Renens, vogliono aiutare i ristoranti a sprecare meno alimenti. Un cestino della spazzatura intelligente pesa, fotografa, identifica e verbalizza gli alimenti gettati. «I risultati dell’analisi dovrebbero aiutare il settore gastronomico a ridurre lo spreco alimentare e i costi» spiega MacKenzie. Grazie alla loro idea, entrambe le fondatrici sono entrate nella lista Foodtech 500 degli imprenditori più ispirati che cambieranno il futuro dell’alimentazione con l’aiuto della tecnologia.

www.kitro.ch

FenX

Il settore edilizio è responsabile di una percentuale importante delle emissioni di CO2. Ed è qui che interviene FenX, spin-off dell’ETH. L’impresa ha sviluppato un processo per produrre materiale d’isolamento sostenibile a partire dagli scarti industriali. Il materiale isolante viene prodotto con emissioni trascurabili di CO2, spiega il cofondatore Etienne Jeoffroy a 20 minuti. «I nuovi materiali ottenuti sono riciclabili al 100 per cento, non infiammabili e hanno una maggiore economicità rispetto alle soluzioni attuali» spiega Jeoffroy.

www.fenx.ch

Glice tra le start up svizzere

Le piste di ghiaccio consumano grandi quantità di elettricità e acqua e hanno un impatto importante sull’ambiente. Non è così per le piste di ghiaccio della start-up Glice che sono preparate solo con ghiaccio sintetico e non necessitano nemmeno di una goccia d’acqua. Questo metodo è particolarmente utile nelle zone più calde che non si trovano nei classici luoghi dello sport invernale. Ecco perché l’impresa ha potuto costruire una pista di ghiaccio a Città del Messico. In confronto a una classica pista di ghiaccio, secondo il cofondatore Viktor Meier in tre settimane è stato possibile risparmiare 185’000 litri d’acqua e l’energia necessaria per alimentare 4’000 abitazioni.

www.glicerink.com

 

Tra le start up svizzere: Vatorex, per aiutare le api

Le api e l’impollinazione sono indispensabili per la biodiversità e l‘agricoltura. La varroa, un acaro parassita, può tuttavia uccidere intere colonie di api, spiega il CEO di Vatorex Pascal Brunner a 20 minuti. La sua impresa, con sede a Winterthur, ha quindi sviluppato un metodo sostenibile per le api e l’ambiente grazie al quale gli apicoltori possono contrastare il parassita con il calore. L’acaro muore a 42°C mentre le api non risentono in nessun modo di questa temperatura. Ulteriori soluzioni di monitoraggio e management permettono di controllare il comportamento della colonia di api.

www.vatorex.ch

 

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