MILANO – Trimestrale in netto recupero per Starbucks, che centra il consensus sugli utili, ma non quello sul fatturato, rivede ancora al rialzo l’outlook e si prepara con fiducia a quella che il ceo Kevin Johnson ha definito “la grande riconnessione umana”. La multinazionale di Seattle ha diffuso i risultati per le 13 settimane al 28 marzo martedì sera, alla chiusura dei mercati.
Raddoppia l’utile netto, che risale a 659,4 milioni di dollari (545,4 milioni di euro), pari a 56 centesimi per azione, contro 328,4 milioni, pari a 28 centesimi per azione nello stesso trimestre dell’anno scorso.
Al netto degli oneri e proventi non ricorrenti, l’eps ammonta a 62 centesimi, ben al di sopra del consensus di 53 centesimi.
Le vendite nette sono in crescita dell’11%, a 6,7 miliardi (5,54 miliardi di euro), sotto i 6,8 miliardi attesi dagli analisti. Le vendite globali, a parità di perimetro, registrano un incoraggiante +15%.
Ma soprattutto, le vendite a parità di perimetro nei negozi americani segnano un incremento del 9%, che le riporta ai livelli pre-pandemici.
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