MILANO – La borsa premia Starbucks nonostante una trimestrale inferiore alle attese. La più grande catena di caffetterie del mondo ha pubblicato martedì 30 luglio, alla chiusura dei mercati, i risultati relativi al terzo trimestre dell’esercizio 2024. Bilancio? Non proprio esaltante. Per il secondo trimestre consecutivo, il gigante di Seattle ha subito un calo delle vendite risentendo della persistente debolezza della spesa dei consumatori nei due suoi mercati principali, Stati Uniti e Cina, dove si concentra il 61% dei locali della catena, con rispettivamente 16.730 e 7.306 caffetterie.
Le vendite globali a parità di perimetro sono scese del 3%, per effetto di un calo del 5% delle transazioni compensato soltanto parzialmente da un +2% nello scontrino medio.
La media degli analisti, secondo i dati LSEG, era del -2,35%. In Usa, il calo è stato del 2%, con un calo del 6% nelle transazioni controbilanciato solo in parte dagli aumenti dello scontrino.
Le vendite internazionali hanno registrato un -7%, a fronte delle aspettative di un calo del 4,3%. In Cina si è registrato addirittura un -14%. Il margine operativo è sceso di 70 punti base su base rettificata , a causa dell’aumento delle promozioni e dei salari più alti. Era sceso di 150 punti base nel trimestre precedente.
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