MILANO – Come avevamo già accennato su queste pagine, l’esperimento Starbucks verso un consumo più responsabile nei confronti dell’ambiente è ritornato operativo dopo la pausa pandemica: le mug riutilizzabili sono tornate a popolare i punti vendita della catena di caffè americano, per sensibilizzare i clienti in materia di sostenibilità. Un programma che avrebbe dovuto coinvolgere un’altra nota catena ma di fast food americana, McDonald‘s e il concorrente Tim Hortons: entrambe tuttavia, ancora non partecipano a questa iniziativa. Una nota dolente di cui si è discusso su cbc.ca nell’articolo firmato da Sophia Harris e che noi riportiamo in italiano di seguito.
Starbucks, la vita pre-pandemica: si ritorna a servire il caffè ai clienti nella loro tazza riutilizzabile da questa settimana
Nel frattempo però, i principali concorrenti della catena Tim Hortons e McDonald’s affermano di non avere piani immediati per accettare tazze riutilizzabili, sempre a causa della pandemia di Covid-19.
Quando la pandemia ha colpito per la prima volta nel marzo 2020, molte di queste catene avevano smesso di accettare tazze riutilizzabili per limitare la diffusione dei contagi. Ciò ha comportato che i clienti non avessero più altra scelta se non quella di prendere il caffè da asporto contenuto in una tazza usa e getta.
Ora che Starbucks le ha reintrodotte, alcuni tra gli affezionati di questi marchi attenti all’ambiente si chiedono perché solo questa catena abbia dato l’esempio e le altre non lo stiano seguendo.
Insomma, la soluzione c’è e un grande nome come quello sognato e realizzato da Howard Shultz l’ha messa in pratica: è arrivato il momento che questa buona pratica venga condivisa il più possibile.
Sempre per ridurre eventuali problemi legati al Covid-19, Starbucks ha introdotto un metodo contactless per la gestione delle tazze riutilizzabili
Attualmente, solo i clienti dei suoi caffè, non drive-thrus, possono portarne una. I clienti rimuovono il coperchio e mettono la tazza riutilizzabile, che deve essere pulita, su un vassoio o in una tazza di ceramica fornita da Starbucks. Un partner di Starbucks la riempie quindi toccando solo il contenitore o il vassoio di ceramica.
“Volevamo creare una nuova normalità“, ha affermato Luisa Girotto, vicepresidente delle relazioni pubbliche di Starbucks Canada. “L’abbiamo reinventata partendo da un approccio molto prudente e sicuro”.
Problemi di salute e sicurezza
Le tazze da caffè di carta usa e getta sono problematiche perché sono rivestite di plastica e sebbene il rivestimento prevenga le perdite, ne rende difficile il riciclaggio. Di conseguenza, molti depositi municipali di riciclaggio, incluso quello di Toronto, li rifiutano, quindi finiscono nelle discariche.
Secondo la società di ricerca Euromonitor, nel 2020 i canadesi hanno consumato più di 4,6 miliardi di tazze di caffè di medie dimensioni dai punti di ristoro. Per la maggior parte di quell’anno, Starbucks, McDonald’s e Tim Hortons non hanno accettato questi contenitori.
McDonald’s e Tim Hortons – che hanno riaperto per mangiare al coperto – rifiutano ancora le tazze riutilizzabili
Tim Hortons li aveva accettati per decenni, prima che arrivasse la pandemia.
“Stiamo continuando a monitorare gli ambienti della salute pubblica in tutto il Canada mentre valutiamo quando ripristinare l’uso di bicchieri riutilizzabili”, ha affermato un portavoce di Tim Hortons in una e-mail.
“La salute e la sicurezza dei membri del team e degli ospiti è una priorità assoluta per Tim Hortons e i suoi ristoratori”.
Persino prima della pandemia, molte sedi McDonald’s hanno evitato le tazze riutilizzabili perché il ristorante non ha una politica nazionale per questo tipo di prodotto
Ciò ha già suscitato lamentele da parte dei clienti, tra cui Green, che ha pubblicato un video su Facebook nell’agosto 2019 che mostra una posizione di McDonald’s che rifiuta la sua tazza riutilizzabile.
“Mi hanno detto che non avrebbero riempito la tazza e io ho pensato, ‘È semplicemente super oltraggioso'”, ha detto.
Nel gennaio 2019, McDonald’s ha dichiarato a CBC News che sperava di lanciare presto una politica sul tema in tutto il Canada. Ma la società ha detto la scorsa settimana che la pandemia l’ha costretta a sospendere quel piano.
“Eravamo in procinto di un lancio nazionale quando Covid-19 ha colpito”, ha detto il portavoce Ryma Boussoufa in una e-mail. “Con la sicurezza degli ospiti e dei dipendenti al primo posto durante la pandemia, stiamo continuando a valutare il momento giusto per reintrodurre i bicchieri riutilizzabili”.
Per leggere l’articolo completo in inglese, andate a questo link.