HEFEI (Cina) – La cultura del tè cede il passo al rito del caffè: un fenomeno che sta avvenendo in Cina, dove il colosso americano Starbucks è arrivato portando con se tutto un nuovo modo di consumare una bevanda prima lì poco apprezzata. Al punto che questo Paese è divenuto il primo mercato estero a cui si rivolge la catena. Leggiamo la notizia completa dall’ansa.it.
Starbucks in Cina, cammina al fianco del tè
“È difficile iniziare una giornata senza una tazza di caffè”, afferma Su Yang (uno pseudonimo), impiegata di 29 anni che lavora a Hefei, capoluogo della provincia dello Anhui, in Cina orientale, dove nel 2011 è stato aperto il primo “coffeehouse” di Starbucks.
Nel 1999 ha aperto a Pechino il primo punto vendita Starbucks in Cina continentale. Ma allora era raro che qualcuno acquistasse una tazza di cappuccino del costo di 19 yuan (circa 2,3 dollari di allora), quando allo stesso prezzo era possibile comprare 10 chili di riso.
Nei primi nove anni sul mercato cinese, l’azienda non è riuscita a generare utili
“Non abbiamo avuto successo nei primi anni”, ha riconosciuto Howard Schultz, presidente emerito di Starbucks Corporation. “Ci sono voluti diversi anni per crescere e ottenere successo e fidelizzazione”, ha detto in un’intervista a China Global Television Network.
Con il rapido sviluppo economico e l’espansione della classe media, negli ultimi due decenni i caffè di Starbucks sono sorti in tutta la Cina, che ora è il più grande mercato straniero per Starbucks.
La passione di Su per il caffè è cresciuta man mano che aprivano punti vendita Starbucks nella sua città. Ci sono voluti pochi anni perché il marchio si evolvesse dall’essere associato a una bevanda da consumare sul lavoro fino a diventare una parte della vita.
“È possibile individuare un punto vendita Starbucks in quasi tutti i centri commerciali. Ordino Starbucks anche online quando sono a casa”, dice Su.
Secondo un recente rapporto dell’azienda, attualmente Starbucks ha più di 4.800 punti vendita fisici in circa 200 città cinesi, con quasi 60.000 dipendenti
Nel quarto trimestre fiscale del 2020, 259 nuovi punti vendita sono stati aperti in Cina continentale, un record.
L’azienda americana ha detto che alla fine dell’ultimo anno fiscale aveva oltre 13,5 milioni di membri attivi in Cina, aggiungendo che mira ad espandere il numero di caffè a 6.000 in 230 città cinesi entro la fine dell’anno fiscale 2022.