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martedì 05 Novembre 2024
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Starbucks: negli USA arriva l’assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale

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MILANO – Starbucks lancia il “barista artificiale”: il colosso delle caffetterie – che prossimamente sbarcherà anche a Milano – ha annunciato il rilascio della versione beta di My Starbucks Barista, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale che permette agli utenti negli Stati Uniti di ordinare le consumazioni tramite chat o comandi vocali con il proprio smartphone.

Il gruppo ha inoltre realizzato una skill per Amazon Alexa per consentire di ordinare per mezzo di comandi vocali utilizzando un dispositivo che supporti questa piattaforma.

My Starbucks Barista, anticipata dalla società lo scorso dicembre nel corso della giornata dedicata agli investitori, è un’estensione della funzionalità Mobile Order & Pay dell’app mobile di Starbucks.

La versione beta, disponibile solo sulla versione per iOS dell’app (ma arriverà più avanti anche su Android), sarà inizialmente accessibile a un migliaio di utenti, per poi essere estesa gradualmente a tutti nel corso dell’estate.

Starbucks si è sempre distinta fra le catene retail per l’innovazione tecnologica, ma nell’ultimo anno ha incrementato gli investimenti nell’intelligenza artificiale dopo che, a fine 2015, l’ex CIO di Adobe Gerri Martin-Flickinger è stato nominato Chief Tecnology Officer del gruppo.

Che spiega: “L’esperienza in Starbucks si basa sulla relazione personale fra il nostro barista e il cliente, così tutto ciò che facciamo nel nostro ecosistema digitale deve riflettere la stessa sensibilità.

Il nostro team è impegnato ad assicurare che gli ordini vocali all’interno della nostra app siano davvero personali e altrettanto importante è stato trovare in Amazon il partner giusto per provare e imparare da questa nuova possibilità”.

La nuova funzionalità permette all’utente di ordinare e pagare caffè, brioche e quant´altro usando soltanto la voce oppure tramite messaggi di testo, interagendo con l’intelligenza artificiale esattamente come se fosse il barista dietro al bancone: così sarà possibile chiederle, ad esempio, di personalizzare gli ingredienti, la preparazione o le quantità in base ai propri gusti.

Chissà se, dopo un po’ di tempo, le si potrà chiedere semplicemente “il solito”…

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