MILANO – Starbucks raddoppierà, nei prossimi cinque anni, il numero dei dipendenti nella costa asiatica bagnata dal Pacifico. In seguito agli esponenziali aumenti nel consumo di caffè.
«L’area asiatica è stata un motore di crescita e continuerà ad esserlo nonostante l’incertezza economica». Così afferma al “Wall Street Journal” Jinlong Wang. Presidente di Starbucks per l’area Asia-Pacifico.
Costa asiatica beve caffè americano
In molte zone del continente, soprattutto in Cina e in India (qui forse per via della pesante anglicizzazione), il tè è stato per lungo tempo la scelta privilegiata dei consumatori.
Ma di recente sembrerebbe che anche i samurai siano diventati caffeinomani
Nel 2012 infatti, sono stati spesi 9,3 miliardi di dollari nelle caffetterie dell’area, il 66% in più rispetto al 2007. Starbucks sarebbe stato il leader di questo mercato, con circa un terzo delle vendite totali.
Nonostante la regione rappresenti solo una piccola parte delle attività della grande catena nel mondo, si tratta della regione più rapidamente in crescita: nel trimestre che si è appena concluso i ricavi in Cina e nell’Asia-Pacifico sono saliti del 28% (per un equivalente di più di duecento milioni di dollari).