RIMINI – Dalla gestione dei rapporti economici con i fornitori modificati con l’introduzione dell’art. 62 del decreto Liberalizzazioni alle nuove regole sull’alcol; poi dalla corretta gestione dei buoni pasto alle tariffe Siae e Scf; passando anche per tutti gli aspetti previdenziali e del lavoro, tecnici della Fipe sono a disposizione degli operatori. Non solo per approfondire i quesiti presentati, ma anche per ascoltare le loro necessità.
Sportello Fipe aperto a Rimini
Dai primi riscontri dall’apertura della Fiera, il servizio si è dimostrato apprezzato visto il numero di richieste di assistenza. Il mondo dei pubblici esercizi, nel quale gelaterie, pasticcerie e bar, rappresentano una fetta importantissima, è un settore in crescita nonostante la crisi.
Gelaterie e pasticcerie, infatti, grazie alla grande competitività sui prezzi assolutamente contenuti e all’interesse che il gelato continua a raccogliere fra gli italiani. Ma soprattutto fra gli stranieri e grazie ad una crescente consapevolezza sui valori nutrizionali con una qualità notoriamente stanno favorendo la crescita del comparto.
In Italia sono presenti circa oltre 18.000 imprese che svolgono attività di gelateria e pasticceria
Così come evidenziato nel Focus sul settore realizzato dal centro Studi Fipe, e in distribuzione presso lo stand C3 pad. 180 in condivisione con il “Gelato d’Oro“. Mille in più rispetto all’anno precedente, con un numero di addetti che può essere stimato in circa 50 mila unità.
Il record di imprese lo detiene la Lombardia
Con una quota sul totale del 12,4%, seguita da Campania con l’11,7% e Lazio e Sicilia ognuna con il 9%. “Con questi numeri – sostiene il presidente Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani – non ci meraviglia siano in crescita le richieste dall’estero di avviare con operatori italiani joint venture per l’aperture di gelaterie.
Investimenti contenuti, interesse in crescita
Professionalità supportata da una tecnologia all’avanguardia, grande marginalità della gestione stimolano interessi e attirano capitali sul settore.
L’Italia continua a essere il principale riferimento nel mondo e questo deve essere motivo per i nostri imprenditori di consolidare una leadership costruita sulla passione e sulla intraprendenza anche di tanti nostri emigranti che hanno diffuso cultura sul prodotto”.