MILANO – Specialty Coffee PRO della Scuola Galdus è stato lanciato e ora, si deve soltanto partire: la promessa è quella di un cambiamento che parte dai giovani. Questo corso ITS di due anni, all’interno del programma di finanziamento regionale, raccoglie lo sforzo congiunto di diversi docenti ben noti per il settore, con il fine ultimo di formare le prossime generazioni di professionisti.
Il corso include tutti i moduli predisposti da SCA per la formazione completa dei professionisti del caffè (Coffee Skills Program).
Chi frequenterà sarà poi una cintura nera pronto a misurarsi sui tre livelli di protocollo SCA in tutte le specializzazioni, per ottenere al superamento degli esami, le certificazioni direttamente dalla Specialty Coffee Association.
L’emozione è tangibile, dietro le parole di chi ha investito tempo ed energie per rendere concreto il progetto. In prima linea naturalmente, Stefano Bertolina, direttore dell’Alta Formazione e Davide Franzini, docente di tecniche di comunicazione e marketing e responsabile ricerca e sviluppo di settore. Entrambi hanno raccontato la genesi di un percorso partito già da qualche anno di apertura a un nuovo modo di insegnare e coinvolgere i ragazzi nel settore dell’ospitalità e che ha trovato la sua naturale evoluzione in questo ultimo corso.
Lo stesso coinvolgimento che si è sentito trasparire da Chiara Bergonzi, dalla sua storia fatta di sacrifici e molta ricerca: bene, con Specialty Coffee Pro, i ragazzi potranno accedere all’alta formazione in maniera sistematica e concentrata, senza dover andare a caccia dei docenti o di occasioni sparse negli anni.
Un assaggio di caffè verde è giunto da un altro grande sostenitore del progetto Alberto Polojac; si è accennato poi all’importanza di saper guidare tramite le degustazioni insieme a Davide Spinelli; Dario Ciarlantini ha riconosciuto ancora una volta il ruolo fondamentale del barista formato dietro al bancone per fare cultura attorno alla bevanda; Carlos Bitencourt ha raccontato del sodalizio proficuo che si è instaurato tra i ragazzi della Scuola Galdus e Cafezal, dal suo punto di vista di imprenditore con un passato da ingegnere; Simone Amenini, con alle spalle la Scuola del Caffè di Ditta Artigianale riflette sulla ciclicità della formazione: chi ha imparato ieri, è il docente dei professionisti del domani.
Sul ruolo chiave della comunicazione per il settore – nelle sue evoluzioni e potenzialità future – sono intervenute invece Valentina Palange e Nadia Rossi.
E la lista dei che si muoveranno dietro la cattedra di Specialty Coffee PRO sono un indizio sufficiente per comprenderne il livello: Chiara Bergonzi, Carlos Bitencourt, Paolo Scimone, Davide Spinelli, Dario Ciarlantini, Valentina Palange, Andrea Cremone, Alberto Polojak, Angelo Sportelli. E Francesco Sanapo è sostenitore del progetto.
Specialty Coffee Pro: ma vediamo ora i dettagli del programma
Il percorso prevede due periodi di stage: nel corso del primo anno, di circa un mese e mezzo, con finalità orientative; nel secondo anno, di circa quattro mesi, con finalità di successivo inserimento lavorativo.
Gli studenti impareranno le diverse tipologie di piante di caffè e a selezionare le materie prime. Prepareranno il caffè in espresso e con le estrazioni alternativi, ma non solo: focus anche sulla tostatura professionale, con un focus ovviamente dedicato all’analisi sensoriale.
Anche le competenze manageriali saranno affrontate, per comprendere efficacemente come gestire un punto vendita specialty coffee. Non mancherà certo un approfondimento sulle tecniche di latte art.
Con Specialty Coffee PRO affrontato anche il tema della sostenibilità lungo tutta la filiera, sino a toccare gli aspetti più legati alla comunicazione del prodotto e alle campagne di digital marketing.
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