PARMA – Solids Parma, l’unico evento in Italia che riunisce le aziende produttrici di macchine per la movimentazione, lo stoccaggio, l’analisi e la trasformazione dei materiali in forma polverulenta, granulare e dei solidi sfusi, tornerà a Parma il 5 e 6 giugno 2024 per la sua seconda edizione.
Il ritorno di Solids Parma
Con il termine solids ci si riferisce a tutto quello che è possibile raccogliere in un mucchio: per questo l’evento è in grado di mettere insieme aziende che trattano diverse categorie merceologiche appartenenti a settori eterogenei: dall’alimentare (come chicchi di caffè, farina, pasta, cereali) all’agrario (mangimi, fertilizzanti, sementi), da quelli della gomma e della plastica a quelli chimico-farmaceutico e cosmetico, da quelli della lavorazione dei metalli e del vetro a quello del riciclo.
Le tecnologie sul Bulk Handling sono perciò presenti a Solids: con questo termine ci si riferisce ai macchinari e alle tecnologie sulla lavorazione e trasformazione dei materiali in polvere, granuli e solidi sfusi, che riguardano diversi settori merceologici, tra cui alimentare e agrario.
Gli espositori presentano le soluzioni per: dosaggio, pesatura, misurazione, miscelazione, essiccazione, movimentazione, trasporto pneumatico in fase densa e in aspirazione, filtrazione, macinazione, frantumazione, sistemi di vagliatura e stoccaggio, nonché sono presenti aziende che espongono macchinari e tecnologie legati alla sicurezza dall’esplosione di polveri.
Naturalmente anche le polveri o i granuli alimentari, come caffè, chicchi o polvere, rientrano nelle categorie merceologiche che possono essere utilizzati nei macchinari degli espositori presenti all’evento.
Tutto ciò che è lavorazione e trasformazione di polveri, granuli e solidi sfusi è Solids.
Un appuntamento strategico per gli operatori professionali, che potranno vedere all’opera le macchine più tecnologiche e innovative e le aziende più interessanti nel settore Bulk Handling. I visitatori di Solids sono infatti altamente specializzati: nella precedente edizione, oltre i ¾ ricopriva ruoli decisionali negli acquisti e nelle forniture.
L’area recycling
Una delle novità più interessanti dell’edizione 2024, richiesta a gran voce dai visitatori e dagli espositori della scorsa edizione, sarà l’Area Recycling. Questo spazio sarà dedicato all’esposizione di tecnologie e soluzioni all’avanguardia per il recupero, il trattamento, lo smaltimento e la valorizzazione degli scarti di produzione.
Sarà fisicamente delimitato, ma, tramite una segnaletica distintiva, includerà anche le aziende che, pur non specializzate unicamente nel recycling, offrono macchinari e soluzioni trasversali adatti al riciclo dei materiali. La combinazione tra Solids e il tema del recycling offre numerose opportunità di sinergie sia per gli espositori che per i visitatori, poiché molte delle tecnologie per i solidi sfusi trovano applicazione nel settore del riciclaggio.
L’Area Recycling sarà il punto di incontro per espositori e visitatori interessati a scoprire i processi avanzati di selezione, separazione, macinazione, stoccaggio, dosaggio e trasporto dei materiali per vari settori, inclusi plastica, ceramica, agroalimentare, vetro, legno, chimico-farmaceutico, alimentare, batterie, RSU, automotive, carta, gomma, alluminio e metalli. La gestione di granulati, polveri e solidi sfusi richiede il riciclo dei materiali in modo efficace ed efficiente. Il reintegro dei materiali riciclabili nel ciclo di produzione è essenziale per un uso responsabile delle risorse, vista la scarsità di materie prime e l’inquinamento ambientale. Pertanto, sono fondamentali le tecnologie che consentano lo smaltimento, il recupero e la valorizzazione degli scarti di produzione.
Importanza del riciclo degli scarti industriali
L’Italia si posiziona ai vertici, in Europa, per il riciclo delle materie. Il settore del riciclo nel Bel Paese ha un fatturato di circa 13,5 miliardi di euro e impiega oltre 97.000 addetti.
L’introduzione di nuove tecnologie di riciclo è cruciale per la crescita del mercato delle macchine per il riciclaggio, che attualmente, in Italia, ha un valore di circa 1,5 miliardi di euro, con una previsione di crescita del 5% annuo. Le aziende italiane del settore lavorano nel mercato globale e si distinguono per i consistenti investimenti in ricerca e sviluppo.
Gli scarti provenienti da processi produttivi possono essere trasformati in risorse, creando un sistema più sostenibile e contribuendo alla transizione verso un’economia circolare. Questi materiali, definiti secondari, possono dunque essere recuperati e re-introdotti nel ciclo produttivo, anziché smaltiti in discarica o inceneriti (generando inquinamento e spreco di risorse). Il primo passo è senz’altro la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei dipendenti e degli stakeholder sull’importanza delle azioni di riciclo, oltre che gli investimenti in ricerca e sviluppo con la conseguente adozione di tecnologie avanzate, come ad esempio la separazione automatica dei materiali e i processi di rigenerazione.
Economia circolare nella filiera produttiva
Gli scarti di produzione possono essere gestiti come beni solo in presenza di determinati requisiti:
- La sostanza o l’oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto;
- La sostanza o l’oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso processo di produzione o di uno stadio successivo, da parte del produttore o di terzi;
- La sostanza o l’oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale;
- L’ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l’oggetto soddisfa tutti i requisiti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell’ambiente, e non porta a impatti negativi sull’ambiente o sulla salute umana.
Qualora mancasse anche una sola delle condizioni sopra elencate, lo scarto di produzione rientrerebbe nella disciplina dei rifiuti.
Diventa dunque cruciale attivare una pianificazione industriale lungimirante, consenta all’azienda di attivare, sin dall’inizio della sua attività, un ciclo produttivo capace di inserire gli scarti dello stesso o di altro ciclo produttivo. Uno dei settori naturalmente adatti all’impiego dei sottoprodotti è quello agroalimentare, ma non è l’unico.
Per esempio, le industrie della ceramica italiane riciclano il 129% degli scarti, ben oltre il 50% richiesto dalle migliori tecniche disponibili (BAT) definite dall’Unione Europea: questo significa che l’industria non solo riutilizza gli scarti interni, ma ne importa anche da altri settori per alimentarne il ciclo produttivo. Se è vero che la polvere di ceramica riciclata è un ottimo materiale di partenza per la creazione di nuovi prodotti, come i materiali da costruzione (laterizi, mattoni, blocchi), in Italia sono ancora pochi gli impianti in grado di riciclarla efficientemente.
Workshop e conferenze
A Solids Parma si terranno convegni, workshop e conferenze sui temi più caldi del settore.
- Nel convegno Scorrevolezza delle polveri e fluidità, organizzato dal Dipartimento di Meccanica dei Solidi Granulari dell’Università di Padova, si parlerà dell’impatto della scorrevolezza sull’esito della lavorazione.
- Nel convegno Direttive ATEX: Sistemi di messa a terra: trasporto di polveri, ATEX Italia parlerà di installazioni in aree “Ex”.
- La tavola rotonda, moderata da Franco Canna, direttore di Innovation Post, tratterà il tema “Robotica e tecnologie abilitanti con riferimento all’AI nella manifattura e al contributo di queste tecnologie per il risparmio energetico”
- Il Search & Tech, giunto alla sua seconda edizione, affronterà il tema delriciclo della plastica post-consumo (a cura di RePlanet Magazine) e quello del Machine learning, digital twin, gestione dati, sorting e automazione ai tempi dell’Intelligenza Artificiale (a cura di Tecnoedizioni Group)