MILANO – Negli ultimi anni e ancor di più negli ultimi mesi si è parlato molto delle innovazioni nei metodi di pagamento. Articoli su blog e riviste che parlano di POS cloud, società cashless e wearable technologies sono all’ordine del giorno.
Oggi vogliamo affrontare un particolare metodo di pagamento che ha visto protagonista il settore della distribuzione automatica.
Stiamo parlando del pagamento via social network.
Prima però di capire come funziona è importante soffermarsi sui motivi che possono spingere un’azienda ad utilizzare questo strumento: se pensi che circa il 75% degli adulti che utilizzano Internet sono anche sui social network (il 71% sono su Facebook, il 18% usa Twitter e il 22% usa LinkedIn) allora si capisce meglio perchè una partnership tra vending e social media è possibile ed efficace, chi non sarebbe interessato ad avere dati ed informazioni del suo target?
Oltre quindi a distributori creativi, che mettono in vetrina i prodotti in modo spettacolare o che vendono pizze appena fatte, sono stati creati anche interessanti macchine, frutto dell’innovazione tecnologica e del web marketing.
Alcuni operatori hanno infatti creato delle vere e proprie social media vending machines, ovvero dei distributori automatici che accettano pagamenti attraverso interazioni con i social.
In questo modo per avere, ad esempio, uno dei prodotti venduti dal distributore automatico si deve condividere o mettere like alla pagina dell’azienda, facendo così pubblicità gratis all’impresa presso tutta la propria rete sociale e permettendo alla stessa di avere accesso ai nostri dati.
Uno dei casi più interessanti di questa tipologia di distributori automatici social è da attribuire alla Pepsi (FOTO): la “Like” machine (non ci fu mai nome più indovinato, una vera e propria macchina di Like).
Niente monete ma like
Questa vending machine non accetta monete, ma “like” su Facebook, quindi l’utente che si trova davanti ad essa e vuole acquistare deve accedere con lo smartphone al social network e mettere “mi piace” alla pagina della Pepsi, consentendo all’azienda di farsi pubblicità ed accedere a tutti i suoi dati e alle sue informazioni. Geniale!