mercoledì 22 Gennaio 2025

Slow food, alimenti e cambi di clima al centro dei food day

Dal sistema agroalimentare un terzo delle emissioni serra. A Padova si è parlato dei problemi legati alla coltivazione di caffè.

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MILANO – Per arrivare in tavola, un pasto percorre in media 1.900 km; per produrre un chilo di carne bovina si consumano 15.500 litri d’acqua e il 75% dell’alimentazione mondiale dipende da sole 12 specie vegetali e 5 animali. Dati alla mano, si può affermare che oggi il sistema agroalimentare dominante è tra le prime cause di inquinamento ambientale: si calcola che in Europa l’intero ciclo produzione –trasformazione – distribuzione – consumo – smaltimento dei rifiuti sia responsabile di un terzo delle emissioni di gas serra. Per questo, il rapporto tra il cibo consumato quotidianamente e i cambiamenti climatici è stato il tema al centro della seconda edizione dello Slow Food Day che ha coinvolto 300 piazze, strade, mercati e giardini.

Slow Food, l’obiettivo

Il fine è informare le persone che prediligendo cibo locale e di stagione si può davvero dare una mano al Pianeta. Per questo, nel corso dello Slow Food Day è stata distribuita gratuitamente «Fulmini e polpette», guida alle buone pratiche per adottare una dieta amica del clima, gustosa e anche economica. «Abbiamo scelto il tema cibo e clima anche perché, a pochi giorni dalla conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che si terrà a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno, ci pare importante contribuire alla sensibilizzazione dei cittadini su un problema tanto urgente», spiega Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia.

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Il cibo è al centro delle azioni da intraprendere per un futuro migliore: accanto alla tutela della biodiversità, al mantenimento degli ecosistemi e alla lotta ai cambiamenti climatici, le discussioni di Rio verteranno sullo sviluppo agricolo sostenibile, sul ciclo acqua – cibo -energia e sulla sicurezza alimentare. La filosofia di Slow Food e di Terra Madre rappresenta uno degli elementi portanti di un’economia che lega lo sviluppo delle realtà produttive locali alla partecipazione attiva dei co-produttori, contribuendo così alla costruzione di un futuro sostenibile.

Questi i temi della giornata

Le Condotte hanno organizzato gli appuntamenti più diversi, coinvolgendo il pubblico in mercati contadini, degustazioni, conferenze, incontri con i produttori e attività educative per tutti. A Padova il protagonista era il caffè, mentre l’Eat-in organizzato a Chieti ha permesso di scoprire sapori locali attorno a una grande tavolata. Piazza Dante a Napoli è stata il regno della pasta madre, per convincere produttori e consumatori a scegliere pane «vero», che fa bene alla salute e al clima ed è buono anche dopo qualche giorno, abbattendo gli sprechi; a Soverato si è parlato di agricoltura e di Comunità del cibo di Terra Madre.

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