domenica 22 Dicembre 2024
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Latte: per i nutrizionisti è necessario togliere ogni ombra sulla base del cappuccino

Nel 2016, solo il 41% degli italiani ha consumato latte tutti i giorni della settimana (anche più volte al giorno), contro il 55% nel 2012. Vari pregiudizi sulla bevanda all'origine di questa brusca flessione.

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MILANO – Avvenuto un Simposio organizzato da NFI (Nutrition Foundation of Italy), cui hanno partecipato numerose società scientifiche di ambito nutrizionale o clinico. Ha rivalutato il ruolo del latte vaccino nell’alimentazione. Realizzando un documento che riassume le principali evidenze emerse e che toglie ogni ombra attorno a questo alimento.

Simposio: cosa è emerso

Secondo quanto emerso dall’ultima edizione dell’Osservatorio Nestlé – Fondazione ADI (Associazione italiana di dietetica), infatti, solo il 41% degli italiani consuma latte tutti i giorni della settimana. Aanche più volte al giorno.

Una percentuale in calo di 14 punti rispetto al 2012 (41% nel 2016 vs 55% nel 2012).

“Questo andamento dei consumi ha probabilmente spiegazioni differenti. Oltre – in generale – alla scarsa conoscenza dell’alimento-latte, si stanno diffondendo tra il vasto pubblico falsi miti. Tutti sono possibili effetti negativi del consumo del latte stesso sulla salute umana.” Afferma Andrea Poli, Presidente di NFI.

Il 25% degli italiani ha ridotto o eliminato il consumo di latte

Secondo lo studio, inoltre, il 25% dei nostri connazionali ha dichiarato di aver eliminato/ridotto negli ultimi anni il consumo di latte. Indicando come motivazione la non digeribilità (47%), l’intolleranza (24%); il fatto che faccia ingrassare (16%) e la sua componente iper proteica (13%).

Questi i punti chiave evidenziati dal Simposio, che rivalutano il latte come alimento indispensabile nella nostra quotidianità:

  • Per le sue caratteristiche preziose nel mantenimento di un buon equilibrio nutrizionale in tutte le età della vita. Come in condizioni fisiologiche specifiche. Ad esempio durante la gravidanza e l’allattamento o durante l’allenamento per lo sportivo;
  • Per il suo contenuto di calcio;
  • una mancata connessione verificata tra il consumo di latte e il rischio di insorgenza di sovrappeso, obesità, diabete; o di sviluppo di malattie cardiovascolari;
  • mancanza di motivi per bandire o limitare il consumo alimentare di latte. Al di fuori delle condizioni di allergia alle proteine del latte e delle intolleranze sintomatiche al lattosio.
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