Le aziende Simonelli Group e Delta hanno creato il nuovo progetto di manifattura sostenibile De-Manufacturing che crea grazie al riutilizzo dei materiali di scarto. Il lavoro si fa parte dell’attività della piattaforma Marlic (Marche Applied Research Laboratory for Innovative Composites), un progetto co-finanziato dalla Regione Marche attraverso il POR Marche FESR 2014/2020. Riportiamo di seguito l’articolo di Daniela Garbillo per Innovation Post.
Il progetto De-Manufacturing di Simonelli Group e Delta
BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Si chiama De-Manufacturing il progetto di manifattura sostenibile che si propone di creare il nuovo dagli scarti messo a punto dalle aziende marchigiane Delta e Simonelli Group. Il lavoro si inserisce nell’ambito delle attività della piattaforma Marlic (Marche Applied Research Laboratory for Innovative Composites), un progetto co-finanziato dalla Regione Marche attraverso il POR Marche FESR 2014/2020.
Delta è un’azienda che ha maturato esperienze trentennali e forti competenze nella produzione di materiali compositi, anche grazie a un proprio laboratorio R&D incentrato sullo studio di tali materiali oltre allo stampaggio di manufatti.
Simonelli Group è un’azienda all’avanguardia nella produzione di macchine per caffè espresso, che mira alla costante innovazione del prodotto grazie alla continua ricerca in campo tecnologico e che ha collaborato con Università ed enti di ricerca.
I materiali di scarto della Delta sono diventati una nuova materia prima per la Simonelli Group. In particolare, partendo dal piano di un colatoio di un lavello di scarto, si è ottenuto del materiale per la realizzazione del coperchio di una macchina macina caffè.
E sempre da alcuni materiali di scarto di prodotti della Delta, è stato realizzato un nuovo oggetto da corredo ad una macchina professionale per il caffè. La difficoltà rilevata, in questa circostanza, è stata il taglio di un materiale molto resistente e duro.
Il progetto sostenibile
La transizione verso un’economia di tipo circolare rappresenta uno dei pilastri della politica della Commissione Europea, che si è concretizzata nell’adozione di un Piano di Azione volto proprio ad accelerare la transizione dell’Europa, promuovendo un tipo di crescita economica sostenibile, in cui ciò che cambia radicalmente è il modello di produzione e consumo.
Questi, infatti, andranno ad implicare aspetti come la condivisione, il riutilizzo, il ricondizionamento, il riciclo dei materiali e dei prodotti esistenti, rendendoli vivi per un tempo più lungo.
Si intende così sgretolare la logica basata sull’usa e getta in favore di un’estensione del ciclo di vita dei prodotti più a lungo possibile, arrivando a renderli, dove possibile, una risorsa per un nuovo ciclo economico una volta terminata la sua funzione iniziale: i materiali di cui è composto un prodotto, possono diventare nuova materia prima per altri prodotti.